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Mascherine anti-movida dalle 18 alle 6 e discoteche chiuse, è giusto? Il parere di una giovane

Semplice precauzione per tentare di salvaguardare la salute dei cittadini – dato il ritorno dell’aumento dei contagi – oppure nulla o ben poco ha invero a che fare con l’imperversare del Coronavirus, bensì dietro vi è qualcosa di più, d’ulteriore e assai maggiormente prioritario per chi detiene il potere decisionale? Questa è la domanda che alcuni si stanno ponendo in questi giorni, da quando il 16 agosto è uscita l’ultima ordinanza che, per certi versi, a detta di qualcuno pare ricordare parecchio quella del marzo 1945 a disporre che “Il coprifuoco a datare dal 18 corrente e fino a nuovo ordine, abbia inizio alle ore 18.30 e termina alle 6.30. Chiunque viene trovato a circolare senza il permesso rilasciato dal Comando di Piazza verrà tratto in arresto e giudicato secondo le leggi di Guerra. Gli Agenti della Forza Pubblica sono incaricati della esecuzione del presente bando – Modena, 18 Marzo 1945-XXIII”. Ciò, firmato Il Questore.      

Riportiamo quindi di seguito, uno dei passaggi di quel che ad oggi, in Italia, è stato sottoscritto dal Ministro della Salute On. Roberto Speranza [si clicchi, per il documento completo, su http://www.salute.gov.it/portale/news/p3_2_1_1_1.jsp?lingua=italiano&menu=notizie&p=dalministero&id=5022]. Esso recita <<(…) Considerato l’evolversi della situazione epidemiologica a livello internazionale e il carattere particolarmente diffuso dell’epidemia da COVID-19; Ritenuto, nelle more dell’adozione di un successivo decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri ai sensi dell’articolo 2, comma 1, del richiamato decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19, di disporre misure urgenti per la limitazione della diffusione della pandemia sul territorio nazionale; Preso atto della comune volontà della Conferenza dei presidenti delle regioni e del Ministero dello sviluppo economico di aprire con immediatezza un tavolo di confronto con le Associazioni di categoria, al fine di individuare gli interventi economici di sostegno nazionali al settore interessato dall’articolo 1, comma 1, lettera b), della presente ordinanza; Sentiti il Ministro dell’interno e il Ministro dello sviluppo economico; EMANA LA SEGUENTE ORDINANZA Art. 1 (Misure urgenti di contenimento e gestione dell’emergenza sanitaria) (…) a) è fatto obbligo dalle ore 18.00 alle ore 6.00 sull’intero territorio nazionale di usare protezioni delle vie respiratorie anche all’aperto, negli spazi di pertinenza dei luoghi e locali aperti al pubblico nonché negli spazi pubblici (piazze, slarghi, vie) ove per le caratteristiche fisiche sia più agevole il formarsi di assembramenti anche di natura spontanea e/o occasionale; b) sono sospese le attività che abbiano luogo in sale da ballo, discoteche e locali assimilati, all’aperto o al chiuso (…)>>.      


Potrebbe venire allora forse da domandarsi se, invece, anziché correre ai ripari “quando i buoi sono scappati dal recinto” non fosse stato più opportuno sospendere per l’intero anno il ballo in discoteche, sale e locali assimilati destinati all’intrattenimento, in lidi, stabilimenti balneari, spiagge attrezzate e libere, spazi comuni di strutture ricettive o in altri luoghi aperti al pubblico e non a partire dal 17 agosto allorché già da mesi risultava prevedibile l’attuale deriva.

Ché lo stop alle danze passato Ferragosto, suona un po’ come scontato dopo “aver battuto cassa” in piena stagione estiva e non tanto volontà di tenere alta l’attenzione a causa di una sopraggiunta condizione in parte causale e non casuale alla luce dei pronosticabili deleteri stretti contati fisici del circolare al di là del necessario, per puro diletto in barba ai sacrifici di molti altri. E poi, il virus ha un timer, dunque si è ora Cenerentole che debbono scappare e scampare al pericolo soltanto a fasce orarie?! …Personalmente penso che il senso di responsabilità sia un imprescindibile, se non il primo, dovere civico a base d’ogni successivo, conseguente, diritto.

Giulia Quaranta Provenzano

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