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Si chiama Mara Salvetti e ha 29 anni la ragazza morta ieri a Carezzano per una caduta dal balcone


Adesso che i genitori sono stati informati possiamo divulgare quei dati di cui già da ieri sera eravamo in possesso ma per correttezza (cosa che purtroppo non hanno fatto altri giornali) avevamo volutamente omesso per impedire che – inavvertitamente – i genitori o qualcuno che li conoscesse, leggendo l’articolo su internet, apprendessero in modo brutale la notizia del decesso della loro figlia e non invece, dai Carabinieri.

Soltanto ieri sera, verso mezzanotte, infatti, i genitori della giovane sono stati correttamente informati della morte della figlia che non erano con lei ma in un’altra località e irraggiungibili.


Noi crediamo che prima del diritto di cronaca esista il buon senso e soprattutto la delicatezza e la pietà per chi sta soffrendo, per cui, visto che il Comune dove si è verificata la tragedia era Carezzano, un paese di poche anime, abbiamo omesso anche il nome, ma scrivere – come ha fatto qualcuno – che a Carezzano superiore è deceduta una ragazza di 29 anni equivaleva a comunicare nome e cognome della giovane, perché quante ragazze di quell’età, il 22 agosto, si trovano in questo piccolo paese della valle Ossona?

Quindi se i genitori o qualcuno che li conosceva o loro stessi avessero letto un articolo del genere avrebbero subito capito chi era la ragazza.

NON E’ QUESTO SECONDO NOI IL MODO DI FARE GIORNALISMO!

E lo gridiamo a gran voce perché per noi, prima di tutto vengono le persone e poi il diritto di cronaca.

Tornando al grave fatto di cronaca, avvenuto ieri, tutto è accaduto verso le 18, nel Comune di Carezzano superiore, quando Mara Salvetti, di 29 anni, residente a Milano, si trovava appoggiata al balcone situato al secondo piano di una casa quando, per cause ancora in corso di accertamento, la ringhiera del balcone ha ceduto si è letteralmente staccata.

La ragazza è precipitata nel vuoto insieme alla ringhiera. E’ accaduto in via 5 Martiri, la strada principale che attraversa in paese.

Essendo solo al secondo piano dell’edificio anche cadendo da un’altezza di 6 metri, secondo la statistica, ci sarebbero state molte probabilità che la ragazza avrebbe potuto salvarsi, ma purtroppo nella caduta, anche secondo la prima sommaria ricostruzione effettuata anche dai Vigili del Fuoco del Distaccamento di Tortona giunti sul posto insieme a Carabinieri e 118, la ragazza ha battuto la testa sul balcone sottostante ed è deceduta.

Inutile, purtroppo, l’intervento dei soccorritori del 118 che hanno tentato di rianimarla.

Un dramma avvenuto in un caldo pomeriggio di agosto e perdonateci la retorica, ma questa ennesima fatalità dimostra quanto sia fragile la nostra vita e come sia facile perderla.

Chissà quante speranze e quanti progetti aveva fatto quella ragazza per il suo futuro, e quante aspettative avevano su di lei i genitori e il bene smisurato che le volevano e adesso saranno costretti a vivere il resto della loro vita ricordando per sempre questo infausto giorno!

E allora c’è da chiedersi: vale la pena arrabbiarsi, dannarsi l’anima, perdere tempo in stupidaggini o cose futili quando poi accadono questi drammi?

Facciamoci delle domande.

Angelo Bottiroli

L’immagine in alto non si riferisce alla ragazza deceduta, ma è una foto di repertorio il cui uso è liberamente consentito dal sito dai cui è stata prelevata ed è stata appositamente scelta perché rende perfettamente la triste situazione di questo fatto di cronaca che ha anche l’intento di stimolare la riflessione fra tutti coloro che lo leggeranno. Abbiamo volutamene scelto l’immagine di una bella ragazza nel pieno della vita per far capire come la nostra vita al tempo stesso sia fragile e quello che può sembrare tutto bello e perfetto può essere distrutto in pochi istanti da un destino beffardo.

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