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Negati i Premi Covid agli operatori della Sanità in Piemonte, la beffa arrivva da Roma


La contestazione della Ragioneria Generale dello Stato alla Legge Regionale del Piemonte che intendeva integrare le risorse aggiuntive statali (18 milioni) con una quota regionale (36 milioni) per l’incremento dei fondi contrattuali del personale del Servizio Sanitario Regionale per l’emergenza covid-19 giunge come un’amara beffa in un momento che ci vedeva impegnati in un serrato confronto con la stessa Regione nel tentativo addirittura di aumentare la quota regionale.

E questo a parziale compensazione di una distribuzione nazionale che ha del tutto ignorato le differenze di impatto che l’emergenza coronavirus ha determinato nelle varie Regioni e che, di fatto, destina a livello nazionale le stesse risorse tra Regioni coinvolte pesantemente, come il Piemonte, ed altre solo sfiorate dall’emergenza.


Che alle parziali aperture promesse dalla Regione per un possibile ulteriore incremento delle risorse, segua un improvviso passo indietro proveniente da Roma con l’indicazione ad una netta riduzione del totale ci sembra incomprensibile, ingiustificabile, imperdonabile.

Se il Governo confermerà questo indirizzo, lo riterremo come un chiaro atto di disinteresse nei confronti dell’intera dirigenza dell’area della Sanità.

Non lo comprenderemo. Non lo giustificheremo. Non lo perdoneremo.

La Segreteria Regionale Anaao Assomed Piemonte

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