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Le piscine monumentali di Acqui versano in pessimo stato, il Sindaco si lamenta

Ieri il sindaco di Acqui Terme Lorenzo Lucchini, nel suo consueto video di aggiornamento su Facebook, ha lanciato l’hastatag #alessandrocambialacqua in riferimento al pessimo stato in cui versano le acque delle Piscine Monumentali in zona Bagni. L’Amministrazione comunale nei mesi scorsi ha emesso un’ordinanza per la messa in sicurezza dell’acqua contenuta nelle due vasche che costituiscono il complesso della piscina di zona Bagni, di proprietà della società Terme di Acqui, al fine d’impedire lo sviluppo di zanzare e la diffusione di miasmi maleodoranti sino alla conclusione della stagione estiva.

«Ci fa particolarmente male – dichiara il sindaco di Acqui Terme, Lorenzo Lucchini – avere in zona bagni le Piscine Monumentali con le acque torbide della stagione precedente. Agli occhi di chi percorre il marciapiede e dei residenti dà uno spettacolo davvero sgradevole, oltre al fastidioprodotto dal gracidare delle rane. La mia ordinanza di mantenere in sicurezza le acque è stata adottata dalle Terme di Acqui, per impedire la propagazione delle zanzare. Voglio però fare un accorato appello alla proprietà, in modo del tutto informale, con la speranza di far comprendere quanto per tutti noi sia importante mantenere il decoro di quella zona della città. Fino all’anno scorso le Terme di Acqui hanno gestito il verde pubblico della zona Bagni; da quando è diventata una società controllata dai privati, non era giustificata da particolari obblighi di legge, lasciando un discutibile risultato estetico. Dopo un lunghissimo confronto abbiamo strappato uno schema di convenzione, assumendoci la responsabilità della manutenzione delle aree, che ora risultano decorose. Ci terremmo ad avere anche uno specchio d’acqua in condizioni migliori: mi rivolgo quindi direttamente ad Alessandro Pater, lanciando pubblicamente un hashtag che ripeterò nei prossimi giorni. Caro Alessandro, devi cambiare l’acqua perché dà unimmagine pessima, non soltanto della nostra città, ma di te e della tua azienda. Ti chiedo, quindi: #alessandrocambialacqua».


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