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La dianese Giulia Quaranta Provenzano finalista al Premio Nazionale di Poesia “Nuova Scrittura Ermetica 2020”


La dianese Giulia Quaranta Provenzano ha conseguito un’ennesima bella soddisfazione: è cioè giunta finalista, inserita in Antologia, alla 5° Edizione del Premio Nazionale di Poesia “Nuova Scrittura Ermetica 2020”, organizzata dal Centro Culturale Leggerezze Poetiche. Membri della Giuria il presidente Bufano Pasquale, Cariello Rosalia, Patarnello Rodolfo, De Blasi Gina, Mariano Angelo e Amore Cosimo.

Della soprannominata poetessa ligure è stata particolarmente apprezzata la lirica intitolata “Me”, che recita <<Indietro ricordi,/sogni in avanti ma/ sono/ attimi talvolta di mai,/ altri per sempre// Ed io pur non navigo più/ il Tempo// Che dal nero degli occhi/ ho pianto colori, istanti,/ emozioni/ in confini/ d’anemico/ dolore/ Rimorso/ Rabbia/ feroce.// La pelle scottata/ dalla luna/ brucia ai raggi del sole/ venturo, se venturo/ sarà – Chissà;/ è stato forse/ questo/ mio amore/ per…// Oh, il tempo!>>.


Altro componimento – sempre della giovane donna – con cui ha partecipato al detto Premio è “Graffi”, del quale si può leggere <<Mi prendono/ per uno sciocco Pierrot/ ed ho la bocca d’indaco/ ed oro, pallido/ il mio incarnato/ ch’è selenio manto/ pel/ battiti/ su strade/ di vetro opaco e/ una strana nostalgia// Tinnn…/ Tutto par scorrere/ ma sono presto rotazioni/ rotazioni e rotazioni/ concentriche/ Memoria e piacere/ si confondono, non capisco/ cos’è questo profumo/ di prati verdi e bronzati/ fiori; fluorescente la luce/ balena/ nel pensarTi/ ancora>>.  

E a proposito proprio del tale riconoscimento di valore artistico è la stessa Giulia ad ammettere come sia stata felice dell’apprezzamento tributatole anche e soprattutto perché oggi si trova ancora in una situazione, in un certo senso, altrimenti assai demoralizzante su tutta la linea, dal momento che già avara di risposte e opportunità lavorative nel settore culturale e dell’Arte; ecco, quindi, che la Quaranta Provenzano ha molti più dubbi rispetto al passato sulla strada (da anni ostinatasi, se) da percorrere poiché in eterno presente, a usurante e fagocitante cerchio, ovvero pur a vicolo chiuso …tuttavia questa è un’altra storia, che forse più avanti ci racconterà. 

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