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“Lavoreremo anche di notte? Noi non ci stiamo!” La protesta dell’Associazione Medici e Sanitari del Piemonte

Pubblichiamo di seguito la protesta dell’ Anaao, l’associazione medici e sanitari del Piemonte secondo la quale dopo oltre tre mesi in prima linea, considerati da tutti “Eroi” oggi rischiano di essere ancora una volta “spremuti” dal sistema sanitario.

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Ambulatori aperti fino alle 20.00 per recuperare le liste d’attesa?

O magari di sabato?

Dopo un DPCM che ci ha tolto il diritto alle ferie.

Dopo il Cura Italia che ha derogato all’orario massimo di lavoro previsto dal contratto collettivo nazionale

Dopo averci fatto, per legge, lavorare con le maschere chirurgiche tra i pazienti Covid.

Dopo avere, per legge, escluso i sanitari dalla quarantena.

Dopo i tamponi ai sanitari promessi, ed eseguiti dopo settimane e settimane.

Dopo che almeno 60 di noi sono stati ricoverati, e che almeno il 15% dei sanitari ha contratto il Covid (i dati non sono noti e soprattutto non è noto il contagio degli operatori direttamente a contatto con i pazienti Covid).

Dopo che abbiamo portato il contagio nelle nostre famiglie. O che siamo stati lontani da loro per paura di contagiarle.

In una Regione che partiva prima del Covid in una situazione di gravissima carenza di specialisti, con gli organici depauperati da un ingiusto Piano di Rientro, i Pronto Soccorso retti da medici a gettone, i posti di Direttore di SC e SS falciati, le nostre carriere umiliate.

Adesso lavoreremo ancora di più, come se fossimo reduci da una bella vacanza: amplieremo gli orari e attiveremo visite serali e festive?

Non ci stiamo.

Chiediamo:

  1. Assunzione di Dirigenti Medici.
  2. Assunzione di Specializzandi.
  3. Orari prolungati solo su base VOLONTARIA con prestazioni aggiuntive remunerate con fondi dell’Azienda e con accordo Regione-OOSS. Chi è stanco e/o ha figli minori ha diritto di scegliere. I soldi non bastano a cancellare la stanchezza o il tempo rubato alla famiglia.
  4. Miglioramento dell’appropriatezza prescrittiva delle richieste di esami, applicazione di percorsi diagnostico-terapeutici.
  5. Riduzione della burocrazia, che è diventata insostenibile e frustrante.

Un medico stanco è un medico pericoloso, un medico che non ne può più è un medico che se ne va. In ogni caso saranno i pazienti a farne le spese.

La Segreteria Regionale Anaao Assomed Piemonte

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