Dopo il tragico crollo del viadotto Polcevera di Genova, più noto come Ponte Morandi od anche ponte delle Condotte, pare che d’improvviso ci si sia accorti della necessità di manutenzione – costante – di strade ed autostrade che, tuttavia, già da molto prima dell’accaduto erano state a lungo trascurate. Ma a carico di chi, i costi per (la ri-costruzione ed il mantenimento di) tali opere? Pagare inoltre per i disagi subiti sembra adesso essere divenuta, maggiormente, diffusa e resistente consuetudine. Ed è così che, a questo proposito, riportiamo un episodio verificatosi venerdì 19 giugno.
Alcuni viaggiatori, entrati alla stazione autostradale di Borgo D’Ale, tronco A4 Torino – Milano, alle h. 19:27 sono arrivati a destinazione ben quattro ore dopo. Sono ovvero usciti al casello di San Bartolomeo al Mare, tronco A10, alle h. 23:33; pagando il pedaggio di Euro 19,20. La causa del tempo di percorrenza quasi raddoppiato dovuto a code per prolungati arresti e rallentamenti da continui cambi di carreggiata per lavori in corso. La domanda che dunque sorge spontanea è: era fattibile od invece impossibile portarsi avanti nei mesi precedenti, sfruttando la quasi assenza di veicoli in giro per l’Italia e dall’estero in modo da tentare di evitare disagi proprio al principio dell’estate, quando tantissime famiglie e giovani cominciano a spostarsi per i weekend e per la villeggiatura?
Il primo tappo a 4 km dall’area di parcheggio di Tagliolo, per poi ripartire con una circolazione quasi normale alle ore 22 ma su un’unica corsia a senso alternato. Numerosi i camion e alcuni fermi. Il tutto sotto 22 gradi, successivamente scesi a 18. Tanti i veicoli svizzeri e lombardi, diretti nella Riviera Ligure.
Dallo svincolo di Genova Voltri ripresa la disponibilità di tre corsie, per scendere a due corsie ad Arenzano. A Celle Ligure di nuovo rallentamenti e ancora coda, a scorrimento lento, ad Albissola e da Savona a Feglino.
Massacranti altresì i dirottamenti per la presenza di operai a Loano e da Pietra Ligure ad Albenga, ove è infine ripreso il regolare scorrimento.
Raggiungere il mare o rientrare a casa dal lavoro fuori sede, sempre più sovente è un’impresa epica.
Giulia Quaranta Provenzano