Un territorio con una popolazione di oltre 60 mila abitanti senza un Pronto Soccorso e senza un ospedale è una vergogna!
Non lo diciamo soltanto noi ma tanti cittadini che protestano per una situazione davvero incredibile che si protrae dall’inizio di marzo ed è destinata a continuare ancora.
E’ vero che ieri, in QUESTO ARTICOLO il Sindaco di Tortona Federico Chiodi, ha annunciato – con grande sollievo della popolazione – che l’ospedale di Tortona non sarà più Covid-hospital (almeno per ora) e siamo davvero contenti di questo annuncio, tuttavia va detto che il Pronto Soccorso dell’ospedale non riaprirà subito.
Stando alle informazioni che siamo riusciti ad appurare, infatti, la riapertura dell’ospedale di Tortona sarà graduale e il Pronto Soccorso sarà l’ultimo ad riaprire.
Fino ad almeno alla fine di giugno, se non oltre, come è accaduto negli ultimi 4 mesi, i cittadini che avranno necessità di farsi curare con urgenza, vittima di infortuni, incidenti domestici, malori e malattie improvvise e tutte quelle altre disfunzioni o problematiche alla nostra salute che ci accadono nel corso della nostra vita, saranno costretti a recarsi altrove, cioé in uno degli ospedali vicini: Alessandria, Novi Ligure o più verosimilmente Voghera, come ha fatto la maggior parte dei Tortonesi che ne avevano la necessità, in questi mesi, perché diciamocelo chiaramente, i tortonesi nella scelta preferiscono andare sempre Voghera perché è l’ospedale più vicino e la Sanità Lombarda, com’è noto, è una delle migliori al Mondo.
Questo oltre a costituire un limite, perché comunque in caso di massima urgenza raggiungere un pronto Soccorso, in auto o in ambulanza (ma queste non vanno a Voghera) ci vuole comunque tempo e questo può fare la differenza tra la vita o la morte o, anche semplicemente, un peggioramento delle condizioni con aggravio sui tempi di guarigione.
Non solo, ma andare all’ospedale di Voghera significa aggravio dei costi della Sanità piemontese perché incremento della cosiddetta “Mobilità Passiva” che in Piemonte raggiunge cifre astronomiche.
Soldi che, di conseguenza, vengono sottratte al bilancio sanitario regionale in quanto versate alla Sanità Lombarda.
Malgrado questa evidente situazione, di cui l’ASL e i vertici sanitari sanno perfettamente, la domanda che si pone è: perché il Pronto Soccorso riaprirà per ultimo? Mancano forse i medici o ci sono altre problematiche?