Alessandria è una città in forte espansione, è viva; in tanta esuberanza, vi è chi lascia questo mondo Paolo Avalle comprende la necessità di offrire un servizio di prim’ordine, al fine di proporre un’attività valida per l’ultimo omaggio ala vita.
Paolo Avalle abbandona San Salvatore, luogo in cui è nato alla fine del 1800, con l’intento di attivare, nel capoluogo a soli 26 anni, una segheria per il confezionare i cofani mortuari; nel contempo, predisporre le pratiche burocratiche, necessarie per le sepolture; un’importante novità per quei tempi.
E’ il marzo del 1892 quanto, con sette operai, inizia la produzione, in un locale a fianco il giardino di Villa Guerci, a due passi dal centro cittadino, dietro il Teatro Finzi, fra l’attuale piazza Vittorio Veneto e l’Istituto Magistrale, di fronte a quell’area dove sorgerà l’Istituto fondato da madre Teresa Michel
Paolo, giunto all’età di sessantuno anni, è costretto a cedere l’esercizio ai suoi sei figli: Annibale, Edoardo, Ernesto, Carlo, Giovanni e Vittorio: tutti avviati fin dalla più giovane età nell’attività paterna. L’unico a non vivere fra il profumo delle essenze è Edoardo il quale, trasgredendo la tradizione, si avvia alla carriera sportiva, divenendo ottimo calciatore, primo centrocampista universale, nella storia del pallone.
Gli anni passano, le redini dell’azienda sono affidate ai fratelli Carlo ed Ernesto, sono attivi fino al 1946, anno in cui la responsabilità dell’azienda è assunta da Ernesto. E’ Ernesto il tecnico: sceglie i migliori legnami, viaggia di azienda in azienda per visitare, valutare gli impianti boschivi, alla ricerca di individui arborei situati nella migliore posizione, li acquista, provvede al taglio, alla traduzione in tavole degne di essere accatastate nel suo magazzino di via Tripoli.
L’azienda è in esercizio fino alla metà degli anni 80, frattanto la struttura generale del commercio cambia radicalmente, fin quando l’azienda è costretta ad indirizzare i suoi obiettivi nel settore burocratico, abbandonando gradatamente la produzione dei cofani mortuari.
La gestione, dal 1993, è passata sotto le direttive di Rosangela Malfatti, continua, con esemplare capacità, a mantenere l’impronta, incluse quelle caratteristiche, ereditate, in tanti anni di collaborazione con Ernesto Avalle.
Franco Montaldo