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Entro poche settimane l’ospedale di Tortona tornerà come prima e in futuro verrà anche potenziato

Ben 130 posti a disposizione e solo 33 persone ricoverate di cui soltanto 4 residenti a Tortona. Questa è la situazione del Covid-hospital di Tortona oggi e, anche per questo motivo, il Sindaco di Tortona Federico Chiodi ha già incontrato i vertici dell’Asl e ha chiesto il ripristino dei reparti in funzione prima dell’emergenza Coronavirus.

“Pur mettendo in preventivo la possibilità che si verifichi una “seconda ondata” di contagi in autunno , rendendo nuovamente indispensabile avere a disposizione un certo numero di posti letto dedicati – dice il Sindaco di Tortona- sono convinto che si possa approntare in sicurezza un’area “Covid” all’interno dell’ospedale appositamente dedicata, munita di percorsi autonomi e separati, protetta dai corretti protocolli separata dal resto della struttura. Così ho proposto all’ Asl di non attendere oltre nel ripristinare i reparti esistenti presso l’ospedale di Tortona prima dell’emergenza.”


Un intervento che era già stato ipotizzato dai vertici sanitari ma a lungo termine, mentre invece il Sindaco preme per averlo il più presto possibile e già a giugno.

“Ho chiesto all’ Asl – aggiunge Federico Chiodi – di ripristinare la situazione pre esistente e riaprire, fra l’altro riaprendo i reparti di Chirurgia, Medicina e Ortopedia, la radiologi e gli ambulatori nonché di far funzionare a pieno regime il laboratorio analisi. Poi eco, tac, stanze per degenza, le sale operatorie e la Rianimazione che potrebbe essere dedicata per metà all’emergenza Covid (con percorsi dedicati come accade in tanti altri ospedali – ndr) e per l’altra metà alle altre malattie. Poi ho chiesto anche di riprendere i lavori per il nuovo reparto di Fisiatria.”

“E riconvertire l’ospedale – aggiunge il primo Cittadino – risulta necessario innanzitutto per le esigenze dei tortonesi: avere un centro sanitario importante nella nostra città è indispensabile per curare tutte quelle patologie che non sono Covid. Questo servizio era stato interrotto nell’emergenza ma adesso va ripristinato.” 

L ASL Al a quanto pare ha accolto le richieste di Chiodi e già dal mese di Giugno dovrebbero iniziare lavori di sanificazione di tutta la struttura in modo da poterla adibire nella massima sicurezza non più al Covid.

I lavori dovranno essere minuziosi e, secondo le stime si impiegheranno dai 6 agli 8 giorni per ogni piano, con particolare attenzione all’impianto di condizionamento con sostituzione di filtri e circolazione dell’aria con relative analisi alle particelle presenti nell’aria.

“Bisognerà aprire gradualmente i reparti esistenti nella fase pre-Covid – conclude il Sindaco di Tortona – e poi prevedere un ampliamento e un potenziamento dell’ospedale di Tortona che non potrà essere solo legato all’apertura del Reparti di Fisiatria. Sarebbe una doverosa ricompensa per la città intera che, in questi mesi, assecondando le decisioni della Regione, si è messa a disposizione di tutto il Piemonte. E’ vero infatti che Tortona e il Tortonese hanno registrato un elevato numero di contagi ma è vero anche che solo il 52,2% dei pazienti che da marzo sono stati ricoverati nel nostro ospedale erano di Tortona o del Tortonese e che il restante 47,8% proveniva dal resto della provincia e della regione. In particolare l’11,5% da Alessandria, il 9,7% da Novi Ligure, il 5,3% dal Monferrato e il 14,2% dal resto del Piemonte. Quindi, ribadisco, è innegabile che Tortona si sia davvero messa a disposizione dell’Asl Alessandria e di tutta la Regione e quindi, come peraltro già discusso con i vertici regionali, è necessario che ottenga una concreta compensazione. Dopo l’impoverimento che il nostro ospedale ha subito nel corso degli anni, ritengo solo doveroso che la struttura possa riavere il Dea (dipartimento emergenza e accettazione) di primo livello con tutti i reparti previsti dalla normativa, in particolare la cardiologia.” 

Un progetto fattibile soprattutto se collegato a uno già abbozzato, di collaborazione coi privati ed in particolar modo con il Policlinico di Monza che potrebbe mettere a disposizione dell’Asl (in convenzione) medici e anestesisti e per l’utente non cambierà assolutamente nulla perché il servizio sanitario continuerà ad essere erogato dal Servizio sanitario nazionale.

Un progetto fattibile se si pensa che prima del Coronavirus era già stato avviato – almeno a livello di contatti – con la Regione Piemonte e che il direttore generale del Policlino di Monza, Giancarlo Perla, abita a Tortona ed è entrato a far parte del Gruppo di lavoro regionale per la nuova rete ospedaliera.

Sempre in ambito di un futuro potenziamento dell’ospedale di Tortona l’assessore alla Sanità Mario Galvani ha chiesto all’ASL di realizzare anche un Day Surgery pediatrico

Per quanto riguarda, infine, una nuova e possibile ondata di contagi da Covid-19 che potrebbe verificarsi in autunno (che però si spera contenuta), il Sindaco Federico Chiodi ha le idee chiare: “La riapertura dei reparti – conclude – non preclude una nuova riconversione perché anche in caso di massima emergenza l’ospedale di Tortona in poco più di 24 ore può sempre ritornare solo Covid-hospital.”

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