Parte da un gruppo di pubblici esercizi (bar, ristoranti, pizzerie, pub, etc.) della città di Alessandria ma coinvolge un più ampio gruppo di imprenditori, il movimento di protesta dall’evocativo nome #Nonvabeneperniente delle aziende alessandrine per richiamare l’attenzione delle Istituzioni sul grave stato di difficoltà nel quale versano dopo più di 2 mesi di lockdown senza ricevere gli aiuti promessi dal Governo e dagli enti territoriali ma con i conti da pagare.
Il gruppo di commercianti ha trovato ascolto presso il Comune di Alessandria dove, con una delegazione accompagnata dalla Confcommercio, ha incontrato oggi, giovedì 21 maggio, il Sindaco insieme all’Assessore al Commercio e all’Assessore al Bilancio.
La delegazione di commercianti, in rappresentanza dei pubblici esercizi che hanno dato vita al movimento ha espresso le preoccupazioni della categoria e le richieste all’Amministrazione Comunale, trovando pieno sostegno ed appoggio.
Questi i punti salienti del documento sottoscritto dagli imprenditori consegnato al Sindaco e che verrà consegnato alla Prefettura affinché le istanze possano arrivare direttamente al Governo: rimodulazione dei contributi a fondo perduto per le aziende, considerando le perdite dell’intero 2020, non cumulabilità dei contributi a fondo perduto con altre forme di aiuto o sostegno, indennizzo per le bollette delle utenze di tutto il 2020, estensione del credito di imposta sulle locazioni per tutto il 2020, sospensione degli ISA (Indicatori Sintetici di Affidabilità), estensione della Cassa Integrazione in Deroga per tutto il 2020, rimodulazione completa del sistema fiscale, sospensione di tutti i tributi fino al 31 gennaio 2021 e poi rateazione in 24 mesi, rimborso del debito pregresso e di quello contratto per la “nuova liquidità” in periodi non inferiori ai 10 anni, abbattimento drastico delle connessioni per gli incassi tramite POS, fruizione a tempo alternato e gratuito di spazi pubblici, senza ulteriori oneri per le imprese, per il posizionamento di dehors e/o similari (anche per commercio al dettaglio no-food).
“La riapertura delle attività è una condizione necessaria ma non sufficiente alla sopravvivenza delle imprese: – dichiarano gli imprenditori del movimento #Nonvabeneperniente – la crisi ha compito talmente duramente che senza aiuti forti, incisivi ed immediati le imprese non riusciranno a programmare il proprio futuro a medio lungo termine. Il tempo non è un parametro indifferente in questa situazione: non essere tempestivi nell’erogare gli aiuti può voler dire, per molti, chiudere e non riaprire più”.
In aggiunta alla sottoscrizione del documento, le seguenti imprese osserveranno anche una apertura ritardata rispetto a quella prevista del 23 maggio, per evidenziare il fatto che le condizioni per continuare a svolgere la loro attività sono in questo momento gravemente insufficienti e non ne garantiscono la sostenibilità:
Bar Corso, Cantone, L’Antica Caffetteria, Porfido, Chivitos.uy, Ristorante Il Gallo d’oro, Osteria della Luna in brodo, Ristorante Spinacorona, Il Chiodofisso, Mag Mell, Pizzeria Barbarossa, Ristorante Timo e Rosmarino, Bugia Nent, Maison Antonella, Vineria Mezzolitro, Ristorante La Chiacchierata, Roxy 45, Tigella Bella, La Fermata, La Prosciutteria, Il Pilota, Ristorante Duomo, Fermento, La Ghiottosa, Il Paladino, Caffe alessandrino, Caffè Verdi, Il Pizz’ino, Casa Signorelli, Da Diego, Mary Gasthaus, Cappelverde, Osteria del Vinacciolo, Al Rock, La Bussola, Asado, Il Borgo, La cucina di Francesca, Dr. Seller, Gallo Martino, Pizza Studios, Locatelli Bistrot, Lo Spiedo, iBar, Salone Gino Amisano asd cultur-ale, Pieropippocateringteem, La Pampelonne, Di noi tre, Irish pub, I due storti.