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Andrà davvero tutto bene? Intervista al Docente Enrico Pesce. Di Maurizio Priano

Due commenti lasciati sotto le oltre mille visualizzazioni del brano “Andrà tutto bene” composto dal docente Enrico Pesce e dai suoi ragazzi in occasione della emergenza sanitaria del corona virus ed inserito su “you tube il 5 maggio. Un video davvero toccante, commovente e la commozione è il sentimento rilevato nei due commenti i quali mettono in risalto come si tratti di un pezzo da brividi e definiscono il professor Enrico Pesce come un vulcano di idee e mettono in risalto del brano la musica, le parole, la scena iniziale, il montaggio. A questo punto è venuto logico, quasi inevitabile, sentire il docente Enrico Pesce, insegnante all’istituto di istruzione superiore “Saluzzo-Plana” di Alessandria.

In questo periodo ci sono state tante iniziative curate dalla scuola per unire le persone in tempo di coronavirus. La sua rientra fra queste od ha una sua originalità?


L’idea di realizzare un video musicale parrebbe una idea affatto originale in quanto sembra che in questi due mesi ci sia stata quasi una gara fra le varie scuole nel farla ed in quest’ottica sembra che io, con la mia, sia arrivato in ritardo. Ma, in realtà, il progetto è nato appena iniziata l’emergenza sanitaria e, direi, nato un po’ così, quasi forzatamente. A scuola, al liceo Saluzzo -Plana di Alessandria, ci siamo subito attrezzati per realizzare la formazione a distanza degli studenti, cercando, per quanto possibile, di dare una idea di normalità. Io ho dato un esercizio di composizione agli studenti ai ragazzi del liceo musicale. I ragazzi, però, hanno presentato delle idee molto carine ed interessanti ed in quel momento mi è venuta l’idea del progetto e di metterlo anche in musica. L’idea è piaciuta e l’abbiamo pubblicizzata sul sito della scuola ed a mezzo social.

E da questa pubblicizzazione ci sono state persone che hanno chiesto di poter partecipare.

E’ così, ci sono state altre persone, non studenti del Saluzzo-Plana, che mi hanno chiesto di poter partecipare all’iniziativa. Ed abbiamo così deciso di estendere questo progetto, cercando ed ottenendo contributi, come ad esempio dal liceo “Larini” in provincia di Campobasso o dal liceo di Vercelli con la professoressa Claudia Ferrero e da tante altre scuole. Con contributi anche da parte di professionisti della musica o che hanno superato i confini, giungendo persino da Tokyo. Alla fine è stato un progetto molto ampio e ci sono voluti due mesi per realizzarlo. L’impegno che ci siamo dati è stato quello di finirlo contemporaneamente alla conclusione della fase 1 della emergenza sanitaria, facendone quindi un simbolo, realizzando nella seconda fase anche un brano cantato, non solo strumentale come quello che si può vedere adesso su “you tube”.

Ha detto che si sono offerti professionisti della musica. Può farmi qualche nome?

Certamente, a iniziare da Fabrizio Poggi che ha collaborato con molti cantautori italiani da Guccini a Ruggeri a Finardi ed è stato nel 2018 fra i cinque candidati all’Academy Words. Ed essere fra i cinque candidati per ottenere un premio di questo prestigio è sicuramente una grossa attestazione di valore. Fabrizio Poggi è’ stato il primo ad aderire ed ha suonato l’armonica. E poi Alberto Fantino, altro grande musicista di fama internazionale. E, ancora, Marco d’Amore, il protagonista del film “Gomorra”, che ha letto una poesia scritta dai ragazzi.

C’è qualcun altro che deve ringraziare per il contributo fornito?

Premetto che il progetto, ovviamente, è stato fatto tutto da casa e con oltre duecento registrazioni, presentate dai ragazzi soprattutto tramite il telefonino. C’è stato quindi l’apporto di altre persone, un apporto davvero prezioso. Un mio collega, docente di tecnologie musicali, Fabrizio Assandri, grande tecnico del suono, ha curato l’editing audio, mixato tutto, ha corretto tutto il suono, ha dato la stessa lunghezza e volume, assistito da Lorenzo Pallavidino, studente dell’ultimo anno del liceo.  Il lavoro di mix e mastering è stato curato da Giuseppe Parisi, Il montaggio del video è opera di Cristina Mantello pure studentessa del liceo. L’idea era di essere vicini realizzando questo progetto, sentendoci tutti i giorni, facciamoci venire altre idee. Successivamente Mario Menicagli, autore di canzoni portate alla ribalta da Karima, ha deciso di scrivere una canzone abbiamo pensato anche ad una seconda fase che non sarà meno impegnativa della prima. Facciamo la stessa cosa per la versione cantata. Adesso stanno arrivando tutti i contributi e dobbiamo assemblarli. In tutti questi mesi di lontananza abbiamo capito che con la musica siamo uniti e stando a casa facciamo anche girare il mondo. La nostra risorsa dell’essere umano è di riuscire a fare lo stesso a girare le cose pur stando a casa.

Essere uniti pur essendo distanti: a questo proposito si sarebbe aspettato un contributo addirittura da Tokio?

Non mi sono posto neppure il problema. Nel senso che quando ho iniziato il progetto mi sono sentito come un naufrago che lancia una bottiglia con un messaggio dentro e non sa dove questa bottiglia arriverà. Ho detto a tutti i ragazzi che hanno aderito al progetto di lanciare il messaggio utilizzando internet, facebook. Le aspettative sono state sorpassate perché questo messaggio è arrivato a molte persone e contributi sono giunti praticamente da ogni regione italiana ed anche dall’estero. Noi non siamo più il liceo musicale di Alessandria che ha fatto un progetto ma italiani e stranieri di ogni età. Nel mio blog ho inserito i nomi di tutti coloro che hanno contribuito, in ordine rigorosamente alfabetico, senza privilegiare nessuno.

Ha detto che a breve uscirà la versione cantata del progetto ed ha sollecitato l’invio di contributi. C’è un termine per questo invio?

Io non ho mai dato termini perché altrimenti sembrerebbe un concorso, ho semplicemente chiesto dei contributi e questi stanno arrivando. Noi abbiamo cominciato ad assemblarli e quando saremo quasi pronti comincerò a dire che a breve sarà imminente la arte cantata. La mia idea è quella di finire entro l’8 giugno, data di conclusione delle lezioni, anche questa parte del progetto.

Lei si definisce un docente prestato alla musica od un musicista prestato alla didattica?

Io sono nato musicista e la mia vita è quella di un musicista, quando andrò in pensione come insegnante non andrò in pensione anche come musicista. Ho avuto la fortuna di diventare insegnante di musica. Io ho sempre detto che per me insegnare è un hobby perché io ad insegnare mi diverto, soprattutto da quando sono al liceo musicale, mi sveglio con la voglia di insegnare, di realizzare progetti.

Il liceo coreutico è stato istituito dallo Stato e fa parte degli indirizzi di studio del Saluzzo-Plana di Alessandria solo da alcuni anni. Il ministero alla Pubblica Istruzione si è dimostrato sensibile anche all’insegnamento musicale?

L’indirizzo coreutico è il nuovissimo nato, al liceo Saluzzo-Plana abbiamo solo la classe prima ma siamo riusciti a dare motivazioni ed entusiasmo ai ragazzi che lo frequentano. Con il prossimo anno avremo un’altra prima accanto alla seconda. Io sono coordinatore dell’indirizzo coreutico anche se non sono esperto di un suo aspetto ovvero l’insegnamento della danza. Un indirizzo, quello coreutico, fortemente voluto dall’istituto Saluzzo-Plana in quanto siamo convinti che nei prossimi anni la sintesi fra musicisti e ballerini darà risultati veramente eccezionali.

Vi sono fra gli iscritti al liceo musicale ed a quello coreutico anche ragazzi di Novi e del Novese?

Si, certamente. Nel liceo musicale abbiamo sempre avuto ragazzi di Novi ed anche nel coreutico.

Lei ha curato la colonna sonora di film di registi famosi come Marco Bellocchio.

Ho collaborato per molti anni con il regista Marco Bellocchio che recentemente ha vinto il premio David di Donatello con il suo film “Il traditore”. Con Marco Bellocchio ho lavorato praticamente dieci anni nei corsi di cinema che teneva a Bobbio nell’estate, poi con lui ho collaborato nel 2006 ad un mediometraggio che è stato presentato al festival del cinema di Roma ed un lungometraggio, “Sorelle mai”, che è stato inserito al festival del cinema di Venezia. Inoltre sono molto orgoglioso di avere realizzato le musiche per i due lavori del regista casalese Francesco Ghiaccio ovvero “Un posto sicuro” dedicato al caso dell’Eternit e lo scorso anno “Dolcissime”. Lavori che sono stati presentati nei più importanti festival e teatri nazionali.

Che cosa ha tratto da queste esperienze cinematografiche?

Con Marco Bellocchio ho imparato tantissimo perché è in grandissimo maestro di cinema a livello internazionale e mi ha insegnato cose che poi ho messo in pratica nei miei lavori. Con Francesco Ghiaccio ho avuto la grossa emozione di lavorare con una persona che è stato mio allievo alla fine degli anni Novanta a Casale ricevendo tantissimo sia professionalmente che umanamente.

Lei ha avuto come colleghi al liceo “Saluzzo-Plana” di Alessandria due persone che sono adesso dirigenti scolastici in istituti di Novi: Silvia Borsano all’Istituto comprensivo 2 e Michele Maranzana al liceo “Amaldi”. Potrebbe esserci una sua collaborazione con queste due scuole?

Assolutamente si. Con Silvia Borsano c’è un rapporto di amicizia e di collaborazione che data ormai da tempo, lei era anche vice preside al “Saluzzo-Plana” ed abbiamo fatto anche quest’anno dei progetti assieme e cerco di aiutarla nell’aprire l’indirizzo musicale all’istituto comprensivo. Con Maranzana non escludo la possibilità di realizzare delle collaborazioni. Io sarei venuto a tenere un concerto l’8 marzo, con l’orchestra, che poi è stato annullato per l’emergenza sanitaria, nell’ambito di un progetto che si intitola “Il femminile di uguale”, nel quale avrebbe collaborato il dirigente scolastico del liceo Amaldi.

Lei, con i suoi allievi del liceo musicale di Alessandria, ha svolto una intensa attività nella zona del Novese con concerti a Basaluzzo con i “Beggar’s Farm”, a Pozzolo, a Gavi, a Fresonara, nella stessa Novi.

 A Novi da due anni partecipiamo con il coro Novincanto ai suoi concerti. Ma abbiamo molti contatti con Novi e penso continueremo. Così come nella zona ed ho partecipato il 29 dicembre come pianista con l’orchestra classica di Alessandria al gran concerto di Capodanno tenutosi sotto la direzione di Andrea Oddone.

Novi sia in campo musicale, in particolare con l’istituto Casella, che teatrale e l’elenco sarebbe veramente lungo realtà di notevole livello.

Si, l’istituto musicale “Casella” è una realtà di notevole livello qualitativo che io conosco molto bene.  Ci sono infatti grandissime realtà e di notevole livello sia in campo musicale che teatrale. Importante sarebbe ripartire con progetti collaborando assieme per ottenere il massimo risultato sia da un punto di vista artistico che umano.

Lei ritiene che la musica ed il teatro possono o debbano avere anche dei messaggi di natura sociale?

Io penso che trasmettere messaggi di natura sociale sia proprio fra gli scopi della musica e del teatro. Trasmettere messaggi anche con risvolti economici, per raccogliere fondi o per aiutare enti che lottano contro la pandemia. Cinema, teatro e musica sono motori economici, sociali e morali del mondo.

Lei ha collaborato con molti istituti scolastici della provincia di Alessandria come il Balbo di Casale ed il Parodi di Acqui.

All’istituto Balbo di Casale ho lavorato per circa vent’anni realizzando dei lavori teatrali e cortometraggi che sono stati inseriti anche nella programmazione della Rai. A questo proposito vorrei spendere una parola per il preside Giovanni Abate, scomparso recentemente. Giovanni Abate, per me, è stato un carissimo amico e la prima persona che ho incontrato nella mia carriera di insegnante che ha creduto in quello che intendevo fare. Lui diceva sempre che si imparava di più nell’allestimento degli spettacoli del nostro istituto che sui banchi di scuola.

Al Parodi di Acqui ho insegnato storia dell’arte ed è stata un’esperienza anche quella, anche se durata solo un anno, creando laboratori.

Lei ha partecipato anche al progetto europeo “Femminile di uguale” con l’insonorizzazione di canti di donne piemontesi ed africane.

Nell’ambito del progetto mi sono recato in Africa, in Kenya, alcune volte. Lo scopo era quello di intervistare le donne, sia africane che alessandrine e piemontesi, sulla parità di genere ma a me è venuta l’idea di fare loro cantare dei brani, a bruciapelo e senza preavviso, con un significato per loro. Successivamente ho dato una veste armonica e timbrica alle canzoni, con uno stile che fosse in sintonia con l’intenzione interpretativa delle donne intervistate assemblandole e realizzando una composizione che costituisce la colonna sonora delle donne intervistate.

A Nairobi ha composto anche una canzone, “Equality”, con significati profondi.

Si a Nairobi ho composto una canzone, “Equality” appunto, che è un inno alle parità di genere o meglio ancora alle parità dei diritti. Ho cominciato a comporlo con un gruppo di docenti della scuola di musica e di danza di Boba Dongo. Si sono prestati alla sua realizzazione anche alcune star africane di fama internazionale. Successivamente lo hanno completato gli studenti del liceo musicale. Presenta brani cantati e danzati con i quali è stato realizzato un videoclip ripreso anche dalla emittente televisiva Rai Due nella trasmissione “Miracoli italiani”. Inoltre è stato seguito molto dal quotidiano “La Repubblica” ed è entrato a far parte del progetto “Femminile di uguale” .

Un progetto, quelle “Femminile di uguale”, che ha dato notevoli soddisfazioni.

Certamente, perché l’istituto “Saluzzo-Plana” ha contribuito con l’aspetto musicale, assieme ad altri enti ed associazioni, al successo del progetto inserito nel bando “Frame, voice, reporti” cofinanziato dalla Comunità europea e dalla regione Piemonte. E qui non posso non sottolineare l’apporto dato al progetto da Silvia Borsano, ora dirigente scolastico dell’istituto comprensivo 2 di Novi, che quando lo abbiamo iniziato era vice-preside dell’istituto “Saluzzo Plana”. Silvia Borsano è stata parte attiva e fondamentale in più di un aspetto legato alla preparazione del progetto.

Maurizio Priano

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