Il decesso risale a qualche giorno fa ma – forse non ci crederete – ci siamo dimenticati di scriverlo e chiediamo venia. Capita in questo periodo di Coronavirus, dove oltre alle notizie locali, a circa 300 email al giorno con le cassette della posta elettronica da “ripulire” quotidianamente, bisogna tenersi costantemente aggiornati sulle notizie nazionali e regionali e sugli sviluppi di questo maledetto virus.

A farcelo ricordare è stato un giornale online locale che ieri ha dato la notizia come se fosse appena accaduta il giorno prima e non, invece, 7 aprile scorso. Già succede anche questo nel mondo dell’informazione locale dove notizie datate vengono spacciate per fresche. Noi non abbiamo questo pudore e ve lo diciamo apertamente.


Ma veniamo alla triste notizia del decesso del partigiano Angelo Ghisolfi, 96 anni, ennesima persona deceduta in questa emergenza (ma a quanto pare non per Coronavirus) che ha privato le due figlie Anna e Titti di poterlo andare regolarmente a trovare nella casa di Riposo in cui si trovava ed è deceduto.

“Ives” (questo era il nome di battaglia di Ghisolfi) così è deceduto senza più vederle perché a causa dell’emergenza Coronavirus le visite dei parenti alle case di riposo sono state sospese.

Angelo Ghisolfi, nativo della Val Curone, faceva parte della Brigata Partigiana Pinam Cichero e tra i vari riconoscimenti nel 2016 era stato tra l’altro insignito di  una medaglia dall’allora ministro della Difesa in segno di ringraziamento per il suo contributo durante la Liberazione dall’oppressione nazi-fascista.

Foto in bianco e nero tratta dal blog: https://noicomunisti.wordpress.com/tag/divisione-pinan-cichero/