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Tortona, due piccole storie di lavoratrici della sanità affette dal virus. La testimonianza


Se c’è una cosa che in questi giorni abbiamo imparato a capire, è che il virus è altamente contagioso, che è sufficiente stare vicino a qualcuno che ne sia affetto che le probabilità di rimanere contagiati sono molto alte.

Inoltre c’è il problema degli asintomatici, di quelle persone che pur essendo positive al Coronavirus non riportano sintomi e quindi conducono una vita normale ma possono infettare gli altri.


I due casi che raccontiamo oggi, verificati e controllati perché conosciamo l’identità dei protagonisti (ma per la legge sulla privacy non possiamo svelarla) riguardano due operatrici sanitarie del Tortonese e la dicono lunga su come funziona il sistema, con quanta facilità sia possibile contrarre il virus e, nel caso in cui si ha la fortuna di non prenderlo, quanta paura ognuno di noi abbia di potersi infettare.

Quelle che raccontiamo oggi, infatti, sono due piccole storie comuni che hanno per protagoniste due donne che lavorano nel settore della Sanità a Tortona, ma la situazione avrebbe potuto verificarsi anche altrove.

La prima è quella di due colleghe che hanno lavorato a fianco tutto il giorno. Come noto, nella Sanità il luogo di lavoro cambia in continuazione, così come i colleghi con i quali si lavora che spesso sono diversi e mai gli stessi.

“Io e la mia collega – dice una di loro – siamo state insieme durante l’orario di lavoro e abbiamo bevuto il caffé alle macchinette. Alla fine della giornata però lei mi ha detto una frase che mi ha fatto accapponare la pelle e cioé che aveva mal di gola da ieri sera ed era lo stesso mal di gola che aveva avuto la settimana precedente. Era Coronavirus?”

“Non lo so ma ho avuto paura – continua a raccontare la nostra lettrice – perché qualche giorno prima un’altra mia collega era venuta a lavorare normalmente e poi le è salita la febbre. A quel punto ha telefonato al medico che gli ha detto di lasciare immediatamente il posto di lavoro, andare a casa e non uscire più. Non so poi come sia finita, se le avessero fatto il tampone o meno ma le probabilità che fosse infetta sono alte. A quel punto mi sono venuti in mente i colleghi che hanno lavorato con lei tutto il giorno ben sapendo che le mascherine in uso non possono essere considerate sicure al 100% e inoltre ci sono altri veicoli di contagio. Adesso sono preoccupata e spero non possa accadermi nulla. ma il timore di prendere il virus c’è.”

Una testimonianza che mette in luce lo stato d’animo con il quale i lavoratori che sono a contatto col pubblico hanno. Il Virus, insomma sta cambiando non solo le nostre abitudini ma anche il nostro approccio verso gli altri, dove la paura del contagio sta crescendo ogni giorno sempre di più

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