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La storia di un’infermiera di Tortona, della sorella e del papà che muore: “Siamo ammalate ma non ci fanno il tampone. Chiamo ma nulla!”


Quella che pubblichiamo oggi è una brutta storia. A dire il vero non è la prima di questo genere che in questi giorni di Coronavirus ci hanno riferito verbalmente, ma stavolta la tortonese vittima di quello che sta accadendo, che ha oltre 50 anni e quindi non è certo una ragazzina, ha deciso di scrivere alla redazione per raccontare quello che ha passato e sta tuttora passando.

A dire il vero si tratta di due email, la seconda delle quali giunta stasera.


Come tutte le storie che pubblichiamo noi verifichiamo l’identità di chi le scrive, controlliamo chi sia la persona che ci scrive e poi decidiamo se pubblicare o meno il suo scritto, verificando coi pochi elementi a nostra disposizione e in base alla nostra esperienza, la possibile veridicità delle sue affermazioni, lasciando ai lettori ogni ulteriore commento in merito.

Egregio Direttore,

mio papá si ammala con vomito febbre che dura 12 giorni e nel frattempo mi ammalo anch’io.

In casa siamo io, mio padre e mia sorella. Chiamo il medico di base che mi esorta a non uscire ma nient’altro. Chiedo se è possibile fare il tampone ma non si può: bisogna avere una fonte certa di contagio…

“Non puoi chiedere nessun aiuto sei contagiata” dice il medico, ma non ti fanno né esami e nè visite.

Allora chiamo il 112 : non vengono ma mi danno terapia al telefono.

In un momento di lucidità di mio padre, scopriamo che la causa certa di contagio c’è stata. A quel punto, allora, richiamiamo il 112 ma non riusciamo a parlare col medico. Chiamiamo per ben 9 volte ma non ce lo passano e alla fine ci dicono che è meglio parlare col nostro medico di base.

Lo facciamo e lui ci risponde che serve a poco sapere se siamo infetti dal Coronavirus o meno.

Sono infermiera e mi occupo di mettere flebo, catetere e altro, ma nessuno ti supporta né ti ascolta.

Mio padre muore e a me la febbre passa, mentre mia sorella ha ancora la febbre a 38.

Siamo sfinite e sfiduciate.

La mattina che è mancato nostro padre, a cui era passata la febbre, è venuta la Guardia medica: un dottore molto disponibile e si era detto pronto a far effettuare il tampone a me e mia sorella ma poi non si è più visto, né sentito.

Attraverso un’amica infermiera riusciamo a prenotare una lastra cosi chiediamo al medico di farci impegnativa anzi lo preghiamo. Il medico accetta e domani andremo a farla poi vi dirò.

Oggi io e mia sorella come ho detto ieri, siamo andate di nostra iniziativa a fare la lastra, risultato: polmonite interstiziale bilaterale. Probabilmente siamo positive al Coronavirus.

Volevo precisare che non siamo mai uscite abbiamo avvisato tutti, persone  molto buone ci portano uova nostrane o altro lasciandole davanti alla porta. Dove siamo andate a fare  la lastra erano avvisati c’erano altri due giovani con la febbre. Sono attrezzati di una stanza apposta dove ogni volta disinfettano noi avevamo mascherina e guanti grazie buona giornata

Dopo la lastra e l’esito abbiamo fatto lo 0131/307822 ti registrano ma poi è impossibile parlare col medico..Ci sta provando anche il mio medico di base. Ripeto siamo abbandonate a casa.

Grazie

Lettera Firmata

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