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Coronavirus, se tutti avessero rispettato le norme un mese fa, oggi sarebbe finita. Invece morti e infetti a go-go


Era esattamente domenica 8 marzo e cioé oltre un mese fa, che il Governo dichiarava “Zona Rossa” la Lombardia e altre 14 province italiane fra cui quella di Alessandria, per poi estendere questo provvedimento, esattamente una settimana dopo, cioé il 15 marzo a tutto il Paese.

E’ passato oltre un mese ma ieri, in Italia, si contavano oltre 600 morti e 3.500 nuovi infetti.


I conti sono presto fatti: a detta degli esperti questo virus si manifesta entro i 14 giorni (o poco più) da quanto una persona è stata contagiata, per cui è evidente che se tutti fin dall’inizio, si fossero attenuti alle prescrizioni del Governo e avessero rispettato il divieto di non uscire e tutte le altre disposizioni, oggi a 4 settimane e mezzo di distanza, i contagi sarebbero ridotti al minimo e si potrebbe iniziare a ritornare gradualmente alla normalità.

La Cina ne è l’esempio, ma purtroppo molti italiani sono dei cazzoni indisciplinati, perché si credono più furbi di altri e cercano di aggirare le norme.

E’ insisto nel popolo italiano, perché tanti pensano che la propria libertà sia il valore più assoluto anche a scapito degli altri. E così tantissime persone hanno continuato a viaggiare senza protezioni, perché indossare una mascherina e guanti (e nel caso anche occhiali perché il virus passa anche attraverso l’occhio) quando nessuno la portava significava farsi prendere in giro.

Gli assalti ai treni la sera prima del Lock down sono solo un piccolo esempio.

Altri, invece, hanno continuato – e purtroppo continuano ancora – ad uscire dalla propria abitazione senza motivo. Li troviamo a passeggiare bellamente per le vie di Tortona ad ogni ora del giorno e della sera: camminano lentamente da soli o in compagnia, senza cane al seguito, per cui non vanno né a fare la spesa, né in farmacia e né escono per motivi di emergenza.

per colpa di tutti questi cazzoni che non hanno rispettato le norme oggi, milioni di Italiani (ma non soltanto loro) sono costretti a rimanere tra le mura domestiche chissà fino a quando. Già, perché non illudiamoci che il 15 aprile sarà finito: gli esperti stanno già mettendo le mani avanti e parlano del 3 maggio, poi chissà fino a quando andremo a vanti.

Il primo istinto che viene pensando a queste cose che ci costringono ad essere privati della libertà a causa per una minoranza di persone che non si attiene alle regole, è un istinto omicida.

Per fortuna (o purtroppo?),siamo in una società civile e democratica, per cui ci limitiamo solo a puntare il dito verso quest cazzoni di m. nella speranza – ahimé vana – che qualcuno di loro, leggendo queste righe, forse possa ravvedersi.

Siamo convinti però che questo nostro sfogo ed ennesimo appello al rispetto delle norme, rimarrà inascoltato dai cazzoni, perché, purtroppo, idioti si nasce ed è difficilissimo cambiare.

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