Il numero di malati tortonesi do Covid-19 ricoverati all’ospedale di Tortona rimane stabile (27) . Risulta dall’aggiornamento serale di ieri, mercoledì 22 aprile dove, in base ai dati forniti tramite la piattaforma della Regione Piemonte che monitora tutti i pazienti trattati per Covid-19, risultano, a Tortona, 214 contagiati (10 in più di martedì) e 604 persone in quarantena (tre in meno).

Situazione insomma abbastanza stabile anche se il contagio non accenna a diminuire, ma permette di fare un primo bilancio su ciò che ha vissuto la città di Tortona e il circondario, specie dopo alcune inefficienze emerse anche in seguito ad alcune trasmissioni Tv (Report in particolare).


Inefficienze di cui, però, il Comune non ha colpa in quanto, come ben sappiamo, la gestione sanitaria è soprattutto in mano all’Asl e gli stessi amministratori regionali, prima di prendere decisioni, si confrontano sempre con le strutture e gli esperti della Sanità.

Un comune e un Sindaco, al massimo, possono avere il polso della situazione per quanto riguarda gli altri problemi ma di certo non hanno potere di intervento in ambito sanitario e, men che meno, in casi così complessi come quello che stiamo vivendo.

Detto questo, il Sindaco di Tortona ha sempre avuto le idee chiare in merito e ha già fatto una prima disamina della situazione: “Credo che la fase più critica di questa emergenza – dice Federico Chiodi – sia stata la prima settimana di marzo, dove sono emerse le vulnerabilità del sistema. Da allora si è lavorato per migliorarlo.”

Le vulnerabilità del sistema hanno riguardato soprattutto molti malati che non sono stati seguiti e pur essendo stati segnalati al sistema regionale di sorveglianza dai medici di base, molte email di segnalazione, di fatto sono sparite, perchè a quanto pare, il sistema è andato in tilt a causa dell’elevato numero di accessi. Tanti malati di Covid o sospetti tali, quindi non sono stati seguiti né presi in carico e l’infezione si è propagata in molti ambienti .

“Quello delle email smarrite dal sistema – aggiunge Chiodi – è stato un gravissimo problema così come problematica è stata l’assistenza domiciliare ma poi abbiamo lavorato per migliorare la situazione e tante cose sono state fatte.”

Tortona ha brillato e continua a farlo, soprattutto per la solidarietà e un Sindaco sempre in prima linea insieme al vice Fabio Morreale e ad altri componenti della Giunta, fra cui Mario Galvani, il cui contributo – essendo lui un farmacista – diventa molto importante per quanto riguarda i Dispositivi di Protezione Individuale. Sindaco e vice erano entrambi sul posto quando è scoppiato il caso delle suore infette al Santuario della Madonna della Guardia e sono stati in prima linee nella tantissime azioni di solidarietà.

Se la città di Tortona ha risposto bene e continua a farlo, parte del merito è anche del primo cittadino e degli amministratori locali che ci hanno “messo la faccia”.

Il Comitato per l’ospedale, le raccolte fondi, l’acquisto di 5 letti per la terapia intensiva, e una macchina per le analisi dei tamponi, la distribuzione gratuita di farmaci e generi alimentari, la “Spesa solidale” con decine di volontari che hanno lavorato insieme e poi le tantissime mascherine che sono arrivate e continuano ad arrivare che vengono distribuite gratis alla popolazione, nonché molte altre iniziative.

Insomma tutto quello che il Comune e i tortonesi potevano fare per contrastare questa emergenza lo hanno fatto e continuano a farlo. Peccato non avessero avuto l’opportunità di intervenire anche in campo sanitario.

Visti gli ottimi risultati ottenuti nel campo sociale, probabilmente se avessero potuto gestire anche quest’ultimo aspetto è facile pensare che Tortona non sarebbe diventata la quarta città italiana non capoluogo di provincia per incremento di decessi e immagini come quelle delle bare dentro la chiesa del cimitero o dentro il container-frigo, chissà, magari non le avremmo mai viste.