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A Tortona un malato di Covid in attesa di tampone esce ugualmente e va in farmacia. La storia/11


La negligenza di certe persone non finisce ma di stupire.

La breve storia che andiamo a raccontare è accaduta questa mattina, giovedì 30 aprile, all’interno di una farmacia di Tortona e lascia interdetti per la dinamica e anche l’incredibile ammissione di un malato di Coronavirus, che in barba a divieti e senza attendere il risultato del Tampone (primo o secondo non si sa) a cui l’Asl lo ha già sottoposto per accertare la guarigione, visto che non aveva più la febbre decide bellamente di uscire e andare in giro per la città a comperarsi una nuova mascherina perché quella che indossa è “troppo pesante”.


La lettrice che ci ha raccontato al storia che riportiamo di seguito non ha specificato quale mascherina indossasse l’uomo ma, a questo punto ci auguriamo che non fosse una di quelle che proteggono lui ma non gli altri.

Un altro aspetto che lascia interdetti e che la farmacista, a detta della nostra lettrice ha fatto finta di niente come se lui non avesse proferito parola….

La storia , però, la dice lunga su quello che accade in questo periodo di Coronavirus, dove purtroppo, non tutti rispettano le disposizioni.

D’altro canto se lo avessero fatto ora saremmo come in Cina, dove non ci sono contagi e invece abbiamo ancora oltre 300 morti e migliaia di nuovi casi al giorno. Di seguito la segnalazione della nostra lettrice.

Egregia Redazione buongiorno,

volevo raccontare brevemente quanto mi è accaduto questa mattina, giovedì 30 aprile

Mi sono recata in farmacia per acquistare medicinali e dopo una breve attesa distanziati, fuori dal locale, tocca a me.

Entro e consegno le mie ricette e nella postazione a fianco alla mia un altro cliente chiede di acquistare delle mascherine perché quella che ha è troppo pesante e lui spiega che essendo stato malato (ma da 40 giorni dice di non avere più febbre) riferisce che è in attesa del tampone, ma l’Asl non gli ha ancora inviato l’esito.

Sussulto, mi allontano un po’ di più (per quel che si può) e chiedo: ma adesso cosa succede a noi? Perché lei è in giro? Risponde che ha bisogno di uscire e se l’asl non è sollecita lui comunque ha bisogno di farsi le sue cose….

La mia constatazione è evidente: se tutti facessero così i casi non cesseranno mai. Non solo ma adesso mi sorge un altro dubbio ancora più grave: e se non fosse guarito?

Esco, alzo gli occhi al cielo e prego: “spero di non ammalarmi….”

Lettera Firmata

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