L’ospedale di Tortona primo Covid-hospital della Regione Piemonte e questo ha fatto catapultare in città, tantissimi reporter di Tv nazionali. In più si è aggiunta anche la vicenda delle suore infettate ripresa dalle telecamere Rai, così vuoi per un motivo o per un altro Tortona è ritornata al centro delle attenzioni dei media nazionali. come per la vicenda dei sassi dal cavalcavia di 23 anni fa.

Una vera e propria “processione” in questi giorni che si è verificata dopo l’ottimo servizio andato i onda su Sky di cui abbiamo dato notizia quasi subito IN QUESTO ARTICOLO.


Poi, in città sono giunti altri giornalisti di giornali e TV nazionali: il Fatto Quotidiano, Tg2, Rweporter, Rai news 24, e oggi, lunedì 30 marzo le telecamere di La7 e domani quelle di “Porta a Porta”.

Il Tg2, ieri, in un piccolo servizio durato neppure due minuti, ha scelto di raccontare – molto brevemente – la storia di Cristina Ratto, medico rianimatore presso l’ospedale di Tortona da oltre 25 anni, a contatto coi pazienti, ma lo ha fatto attraverso una diversa prospettiva: non quella del medico in ospedale ma quando ritorna a casa, in famiglia dal marito e dai tre figli e c’è la paura di ammalarsi e quella di contagiarli, di portare a casa il virus malgrado tutte le precauzioni possibili che prendono i medici quando si svestono.

Tuttavia non c’è mai rischio Zero, come ha detto il direttore dell’ospedale di Tortona. Ecco allora l’ansia di una moglie e di una madre consapevole dei rischi a cui quotidianamente va incontro.

“Siamo arrivati a fine giornata – dice Cristina Ratto davanti alle telecamere del Tg2 – c’è la paura di ammalarsi, e la paura di far ammalare chi vive con te, però la conclusione a fine giornata è sempre la stessa: Dobbiamo resistere. Spero di essere fortunata, perché il mio vecchio primario diceva sempre che nella vita è meglio essere fortunati che ricchi. E aveva ragione, aveva proprio ragione.”

Potete vedere il servizio del Tg2 QUI