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L’Uncem difende le poste: “Evitiamo o limitiamo per 15 giorni l’ingresso negli uffici postali e negli altri uffici pubblici”



Ci ha sorpreso non poco, negli ultimi giorni, l’attacco a Poste Italiane accusata da alcuni Amministratori locali di aver chiuso a giorni alterni, o comunque temporaneamente, alcuni uffici postali sui territori. Le rimodulazioni ci sono state, ci sono. Ma non ne siamo affatto stupiti.

Anzi. Uncem ha confermato ieri all’Ad Del Fante, alla Presidente Farina, al Vicedirettore Lasco la massima collaborazione anche in questa fase complessaUncem sta con i dipendenti che hanno chiesto e ottenuto tutele, attraverso le loro forze sindacali, per garanzia della loro salute. Ridurre gli orari degli uffici va di pari passo con la necessità di “stare a casa”, nonché di utilizzare il meno possibile i servizi degli sportelli aperti. La pensione si può ritirare nei giorni di apertura garantiti, concordati da Poste con il Governo e con i Prefetti. Tutte le altre operazioni si possono fare on line. O posticipare. Nessuna polemica dunque. Uncem sta con Poste Italiane e con i suoi dipendenti. “Sappiamo che migliaia di portalettere garantiscono i servizi mettendo a repentaglio la loro sicurezza – commenta Marco Bussone, Presidente Uncem – E sappiamo anche che, per uffici e distribuzione,  tutte le misure decise con Governo, Sindaci, Regioni, Protezione Civile, Prefetti, parti sociali, sono volte a garantire la continuità delle attività produttive e l’erogazione dei servizi a condizione che vengano rigorosamente osservate in tutti i contesti lavorativi le misure urgenti a tutela dell’incolumità fisica dei lavoratori e al contenimento della diffusione del rischio contagio. Vale anche per Poste”.

Uncem sta dalla parte dei lavoratori. Evitiamo o limitiamo al massimo per quindici giorni l’ingresso negli uffici postali e negli altri uffici pubblici, Comuni compresi. A vantaggio degli utenti stessi, nostro. E dei dipendenti. “Anche questo fa parte del patto con Poste Italiane – evidenzia ancora Bussone – Gli orari e le aperture torneranno alla normalità. Il nostro accordo con Poste, fatto con Uncem alla Nuvola di Roma nel 2018 e nel 2019 con quasi quattromila Sindaci, vale anche oggi, in piena emergenza sanitaria. È al centro di un percorso che vogliamo fare con tutte le aziende di Stato, come sancisce la legge 158 sui piccoli Comuni, come stabilito con il Ministro Boccia negli Stati generali della Montagna, come approvato dal Parlamento nelle mozioni di fine gennaio 2020. Il patto con Poste apre scenari che oggi non mettiamo certo in discussione, anzi rafforziamo. Ad esempio per l’installazione di nuovi Postamat appena conclusa l’emergenza, per l’erogazione dei nuovi servizi di tesoreria e tutto il resto, come concordato. Stiamo dalla parte dei lavoratori e confermiamo come Uncem a Poste l’impegno a lavorare insieme per superare questa fase nella quale abbiamo abbassato la velocità di tutto il Paese. Siamo al minimo. Ma ripartiremo, anche grazie agli investimenti di Poste nati da opportune leggi statali e azioni del management definite con Uncem, ancora più forti. Per dare nuovi importanti servizi ai territori, alle nostre comunità. Oggi stiamo a casa. Con speranza e pazienza“.


Uncem – Unione Nazionale Comuni e Comunità Enti Montani

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