Nella mattinata di ieri la Polizia Stradale di Imperia ha tratto in arresto un cittadino bosniaco residente in Germania, che si era reso responsabile nei giorni scorsi di un triplice omicidio e, pertanto, destinatario di un mandato di arresto europeo.
Si tratta di VEJSIC Ajdin, classe 989 a Doboj (Bosnia ed Erzegovina), residente a Holzgerlingen (D).
Verso le ore 8.00, un pattuglia della Sottosezione di Imperia Ovest giunta in corrispondenza di un cantiere, nel territorio del Comune di Diano Marina (IM), ove la circolazione si svolgeva a doppio senso, incrociava l’autovettura Renault Megane, di colore grigio oggetto di ricerca in ambito europeo, condotta dal soggetto pluriomicida ricercato la cui descrizione era stata diamanta a tutte le pattuglie in provincia.
Veniva immediatamente notiziata la sala operativa e contestualmente allertata l’altra pattuglia presente in autostrada, che si trovava nei pressi di Andora.
Dopo un breve inseguimento, il veicolo intercettato veniva bloccato nei pressi del casello di Andora, dove si procedeva all’identificazione del conducente.
Costui, in un primo momento, in completo silenzio, esibiva subito i propri documenti identificativi e quelli dell’auto.
Venivano quindi esperiti i rituali accertamenti, dai quali emergeva che egli era destinatario di un provvedimento, di arresto, ai fini dell’estradizione, inserito dalla Germania il 19.03.2020, poiché indagato per triplice omicidio in territorio tedesco.
Nel frattempo, si appurava che lo straniero aveva fatto ingresso in ambito autostradale alle ore 18.49 del 19.03.2020 attraverso il casello di Ventimiglia, per poi pernottare, a bordo del proprio veicolo, presso l’area di servizio di Conioli, ubicata nel territorio del Comune di Santo Stefano al Mare (IM), come da egli verbalmente asserito.
Nel corso delle operazioni, il bosniaco, il lingua inglese, improvvisamente riferiva spontaneamente di aver accoltellato tre suoi conoscenti in Germania, per una banale lite, sorta per problemi di vicinato. Dichiarava, inoltre, di provenire dalla Francia, senza però essere in grado di spiegare dove fosse diretto. Veniva quindi ammanettato e condotto presso la caserma della polizia stradale di Imperia.
Successivamente, il soggetto veniva accompagnato presso il Gabinetto di Polizia Scientifica della Questura di Imperia, per essere sottoposto ai rilievi foto-dattiloscopici.
Quindi, per dare assoluta certezza all’identità del ricercato, veniva estrapolato, dal data base Schengen, il file contenente le impronte papillari acquisite dalla Polizia tedesca ed ivi inserite in quel sistema.
Le stesse, comparate dal personale del Gabinetto Regionale di Polizia Scientifica di Genova con quelle rilevate in Questura ad Imperia, risultavano appartenere alla medesima persona.
Alla stregua di quanto verificato, ottenuto il provvedimento di riferimento dalla Direzione Centrale della Polizia Criminale, il VEJSIC Ajdin veniva tratto in arresto e dopo la stesura degli atti di rito, associato presso il carcere di Imperia, a disposizione dell’ Autorità Giudiziaria.