Il filo diretto che abbiamo con l’assessorato regionale alla Sanità del Piemonte che abbiamo contattato poco fa e ci ha confermato che ancora nulla si sa sull’esito del tampone fatto ieri sera per la seconda volta al tortonese ricoverato in Terapia intensiva, sospetto caso di Coronavirus, ci ha consentito di fare chiarezza sulla vicenda e su quello che è accaduto Sabato al Pronto Soccorso dell’ospedale di Tortona e i motivi per i quali l’uomo non sia stato messo subito in isolamento. .
Secondo quanto emerso, la sanità tortoense ha agito correttamente.
L’uomo, infatti, nella giornata di Sabato, prima di recarsi al Pronto Soccorso cittadino è stato visionato dagli addetti alla “Triage” situati nella tenda davanti all’ospedale di Tortona che dopo aver analizzato i sintomi ed effettuato le domande di rito previste dal protocollo per identificare i possibili casi di Coronavirus, hanno ritenuto che non esistessero i presupposti per questa possibile infezione, in quanto l’uomo, aveva sì i classici sintomi ma non risultava essere stato a contatto con situazioni a rischio, nei territori vicini alla “Zona rossa” della Lombardia e del Veneto o aver avuto contatti con persone di quella zona o “sospette”.
Soltanto il giorno dopo e cioé ieri mattina, Domenica 1° marzo, i sanitari hanno scoperto che, invece non era così, ma la settimana precedente l’uomo era stato a contatto con potenziali situazioni a rischio.
Se il paziente stesso si sia dimenticato dell’episodio o i fatti siano stati raccontati da qualcun altro, questo non è dato di saperlo, fatto sta che come i sanitari si sono resi conto che invece di una classica polmonite poteva trattarsi di Coronavirus, hanno subito messo in atto il Protocollo previsto in questi casi e cioé chiusura del Pronto Soccorso e della rianimazione, isolamento di tutte le persone (fra cui i familiari dell’uomo) che sono venute a contatto con il paziente che è diventato caso sospetto di Coronavirus.
E’ stato fatto il tampone ed inviato all’ospedale di Torino, ma in serata invece che avere l’esito è stato deciso di effettuarne un secondo e adesso si è in attesa di conoscere i risultati.
Questa la vicenda confermata verbalmente dalla Regione per cui appaiono rispettate tutte le norme e il Protocollo previsto in questi casi.