Con un comunicato diffuso da Comune di Pontecurone il Sindaco Rino Feltri risponde alla domanda del perché si è aspettato tutto questo tempo a divulgare i numeri dei contagiati.
DIRITTO ALLA RISERVATEZZA
Cerchiamo insieme di fare un po’ di chiarezza riguardo a come funzioni la macchina informativa e delle ragioni che stanno dietro a questa scelta.
Dopo una prima fase in cui non era possibile avere accesso ai dati, allo stato attuale, dalla Protezione Civile arrivano giornalmente i dati aggregati indicanti l’andamento dell’epidemia ed al Sindaco e solo a lui viene inviata la lista dei positivi accertati sul suolo comunale, che NON PUÒ PER NESSUNA RAGIONE ESSERE DIVULGATA. Prendiamo quindi una giorno tipo, i dati raccontano una storia: 100 morti in Piemonte, 30 nella provincia di Alessandria e così via. Il dato aggregato è muto, cioè non è in grado di raccontare nulla oltre il numero che rappresenta, ma quando si scende a livelli più bassi, dove i numeri sono più piccoli, per esempio 6 e 15, è facile fare due più due e capire chi sia morto di cosa e non è da escludere che possa partire la caccia all’untore.
Quella portata avanti dal Sindaco e dall’Amministrazione è stata una scelta politica, di rispetto dei malati, partendo dal presupposto che, in un momento di quarantena, tutti debbano starsene a casa propria.
Quindi, preso atto del fatto che la comunicazione dei nomi è ILLEGALE poiché coperta da segreto, si è deciso di condividere con i cittadini il numero dei contagiati accertati (che, ripetiamo, non è il numero dei contagiati totali), al fine di dare alla popolazione uno strumento in più per comprendere le dinamiche in atto.
Inoltre, per chi avesse problemi o particolari necessità, stiamo improntando un numero telefonico del comune che cercherà di dare risposte.
Sappiamo che siete spaventati, lo siamo tutti, ma non bisogna dimenticarsi che il Sindaco – e l’istituzione che rappresenta – ha il dovere di tutelare tutti, comprese quelle persone che purtroppo oggi devono essere le prime ad avere beneficio dalla sua riservatezza.
Potremmo essere tutti potenzialmente infetti, anche quelli che ora invocano deroghe alla privacy.
Quindi confiniamoci in casa nel rispetto dei propri e degli altrui genitori e figli.
Infine, a costo di essere pedanti ve lo ripetiamo ancora; state a casa, uscite solo lo stretto necessario e mettete in atto tutte le precauzioni del caso.
Uniti ce la faremo.
Il Sindaco Rino Feltri