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Coronavirus, Grimaldi (LU-Verdi): in Piemonte Medici di famiglia senza materiali, attrezzature, protezioni e presidi adeguati


Le Unità Speciali di Continuità Assistenziale, che avrebbero dovuto essere operative dal 19 marzo, in molte ASL non sono ancora state programmate, e in ogni caso stanno partendo sul territorio in assenza di linee guida omogenee sul personale, sulle funzioni e sull’organizzazione” -dichiara il Capogruppo di Liberi Uguali Verdi Marco Grimaldi.

Si tratta delle cosiddette U.S.C.A, previste all’Articolo 8 del Decreto Legge 9 Marzo 2020 n.14, che dovrebbero essere istituite presso le ASL della Regione per consentire al medico di medicina generale o al pediatra di libera scelta o al medico di continuità assistenziale di garantire l’attività assistenziale ordinaria, ovvero dovrebbero assistere i pazienti affetti da COVID-19 che non necessitano di ricovero ospedaliero, i sospetti infetti, o i pazienti dimessi precocemente e ancora positivi al virus.


Non solo” – aggiunge Grimaldi: – “servirebbero sul territorio i pulsossimetri per permettere ai medici di medicina generale di gestire i pazienti critici a domicilio, sia in fase diagnostica, per valutare chi debba essere ospedalizzato, sia una volta che il paziente viene dimesso per il monitoraggio delle complicanze”.

Con una lettera aperta a cittadini e istituzioni, la Società Italiana di Medicina Generale ha denunciato infatti la drammaticità della situazione ed espresso la necessità immediata per i medici di famiglia di 100mila pulsossimetri, strumenti che rilevano la saturazione di ossigeno nel sangue e la frequenza cardiaca, per seguire i pazienti critici a distanza. Tali dispositivi sono al momento introvabili e molti sono rincarati del 100% in una settimana. I medici di famiglia testimoniano inoltre di avere acquistato 500 mila maschere e respiratori tramite collette e di avere organizzato a proprio spese la sanificazione.

Non abbiamo mai polemizzato sul numero di tamponi, ma i drammi che ci vengono raccontati dalle famiglie del personale medico sul territorio non possono restare inascoltati” – conclude Grimaldi. – “Come abbiamo detto pochi giorni fa, serve maggiore impegno sulla sorveglianza attiva, ossia sull’assistenza e sui tamponi a domicilio e non possiamo abbandonare in questo momento i medici di medicina generale. Faccio appello al Presidente Cirio e all’Asessore Icardi affinché sblocchino urgentemente questa situazione”.

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