Il caso del 68enne tortonese trovato positivo al Coronavirus ha scatenato, già da questa mattina, martedì 3 marzo, le più fervide fantasie da parte di alcune persone che ne hanno raccontate di tutti i colori.

Fandonie e fake news di ogni genere, tra cui un giovane in gravissime condizioni per il Coronavirus, poi un altro di 38 anni grave sempre a Tortona e chi ne ha più ne metta.


Alcune ce le hanno riportate altre no, per cui, oltre alle notizie di natura medica, sempre rigorosamente confermate e provenienti da fonti ufficiali che vi diamo in altri articoli pubblicati oggi, visto che comunque il Sindaco di Tortona, Federico Chiodi, è per legge, il primo responsabile della salute dei cittadini, abbiamo deciso di avvicinarlo per fare chiarezza sulla situazione.

In questi momenti ovviamente è molto occupato e preso a gestire, oltre che la normali vita della città, una situazione straordinaria per i numerosi contatti necessari in periodi come questo.

Per i motivi sopra esposti, lo ringraziamo per la disponibilità dimostrata.

Prima di iniziare l’intervista diciamo subito che il Sindaco Federico Chiodi ci è apparso molto tranquillo, consapevole della situazione da affrontare, ma con le idee chiare e saldamente al comando della città, anche perché, in fondo, non siamo certamente in presenza di un caso di Ebola ma per fortuna di un virus molto meno letale che – siamo certi – prima dell’estate – probabilmente anche molto prima – diventerà solo un brutto ricordo.

Come al solito in momenti come questi alcune persone diffondono le notizie più disparate. Com’è la situazione a Tortona e nei dintorni?

Innanzi tutto non c’è alcun focolaio di Coronavirus a Tortona ma il virus arriva da fuori perché è stato appurato che il paziente trovato positivo era venuto a contatto con persone del lodigiano, cioé nella “zona rossa” che tutti conosciamo.

Dopo la notizia del caso di positività sono stati adottati provvedimenti particolari?

I provvedimenti e le limitazioni che abbiamo adottato sono quelli già previsti dal decreto ministeriale che erano già in vigore e sono stati promulgati. In aggiunta a quello che è stato scritto (scuole chiuse, municipio accessibile su prenotazione telefonica e altro – ndr) posso aggiungere che stamattina abbiamo chiusoe per precauzione la Biblioteca, che il Centro Anziani in via Pernigotti funziona solo come bar ed ha momentaneamente sospeso il servizio di ristorazione, che la Casa di risposo in via Barabino prosegue la limitazione negli accessi, il Centro giovani è chiuso e che le manifestazioni in programma per San marziano, in accordo con la Diocesi sono state rinviate, così come la presentazione del Museo Civico archeologico

Il Pronto Soccorso, come accade in questi casi è stato chiuso, quando potrà riaprire?

Difficile, in questo momento fare una previsione, molto dipenderà dall’esito dei tamponi, ma assicuro che si sta facendo tutto il possibile.

Naturalmente il Comune non è solo nella gestione di questo caso.

Assolutamente no, siamo in costante contatto con l’ASL di Alessandria e, se possibile, cercherò di avere qualcuno della struttura sanitaria che, almeno in una delle prossime riunioni di Giunta possa fare il quadro della relazione.

Qualche ulteriore notizia positiva?

Dopo una settimana di stop abbiamo richiamato i nuovi operatori del Servizio Civile che riprenderanno il corso di formazione, la multisala Megaplex Stardust, in base alla disposizioni regionali, ha riaperto al pubblico e l’augurio è che si torni al più presto alla normalità.