Il Sindaco Lorenzo Lucchini e i componenti del Consiglio Comunale di Acqui Terme in modo concorde ed unanime desiderano portare all’evidenza pubblica e degli Organi Regionali la situazione in cui operano l’Ospedale cittadino, le case di riposo, i medici di base e gli infermieri del territorio che di giorno in giorno si fa sempre meno sostenibile. Il Monsignor Galliano nelle scorse settimane ha offerto tutta la collaborazione e disponibilità alla rete sanitaria provinciale:
- individuando e convertendo una ingente quantità di spazi supplementari da adibire a posti letto Covid-19 e di terapia intensiva Covid-19 per pazienti provenienti da ogni località piemontese ed extra regionale;
- cercando in tutti i modi di mantenere almeno un’unica sala operatoria per le emergenze, con la frustrazione di sapere fin d’ora che non sarà in alcun modo utilizzabile, a meno di non procedere ad un urgente distaccamento di personale supplementare, poichè il personale da destinare al servizio è attualmente positivo al test Covid-19 o in quarantena;
- incrementando al massimo gli sforzi di tutto il personale sanitario, tecnico e ausiliario, che ha risposto con grande responsabilità e professionalità.
A fronte di tutto questo, il nostro ospedale in quasi tre settimane ha visto aumentare quotidianamente la pressione e il carico di lavoro, senza che ad oggi sia pervenuta alcuna previsione o comunicazione formale di potenziamento delle risorse umane e senza poter contare su sufficienti forniture di dispositivi di protezione. Nelle residenze per anziani, dei cui ospiti è nota l’eccezionale vulnerabilità al virus, si lavora allo stremo delle forze, con il personale ridotto a causa delle quarantene preventive e dotato, quando forniti, di equipaggiamenti di protezione meno che accettabili. Si menziona anche l’estrema difficoltà per l’Amministrazione, le Forze dell’Ordine, i corpi di volontari di effettuare l’assistenza e l’eventuale controllo dei cittadini posti in quarantena, a causa della tardiva ed incongruente comunicazione dei dati necessari.
Si chiede all’Unità di Crisi per l’emergenza Covid-19 come intenda supportare, coadiuvare e garantire l’operatività delle nostre strutture nel medio termine (15gg), strutture i cui operatori devono comunque poter lavorare in totale sicurezza e sul lungo periodo: la gestione organizzata su tempistiche brevi e con forniture di equipaggiamento sufficienti per pochi giorni, mette tutti in grande sofferenza. I nostri operatori sono in guerra in prima linea contro la diffusione del contagio: non abbandoniamoli!