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A Tortona, mentre i sanitari rischiano la vita, c’è gente che cazzeggia in giro vanificando il loro lavoro. Le immagini

C’è la storia di quello che esce dall’auto solo col giornale in mano alle 9,30 del sabato mattina, delle tante persone che vanno al supermercato a comperare pochi oggetti invece di fare la spesa settimanale, allungando così le code, la storia dei ragazzini che cazzeggiano in giro per la città, quella di persone che passeggiano (è il caso di dirlo) mano nella mano e di tanti tortonesi che, in barba ai divieti di fare sport a 300 metri da casa, girano in lungo e in largo.

Lo fanno in periferia: e così se il centro di Tortona in molte ore della giornata appare vuoto, come potete vedere dall’immagine a fondo articolo gentilmente “presa” dal profilo di Massimiliano Pro, tanti tortonesi si assembrano trovando i pretesti più assurdi.


Una situazione che stride rispetto a ciò, che invece stanno facendo tanti altri tortonesi che, ligi alle norme, rimangono tra le mura domestiche, o rispetto ai tanti volontari che si adoperano per portare la spesa e aiutare chi ha bisogno, o, peggio ancora, rispetto ai sanitari eroi (ed è il caso di chiamarli così) che ogni giorno mettono a rischio la loro vita, al lavoro nell’ospedale di Tortona a contatto con chi è malato di Covid-19 come abbiamo scritto stamattina in QUESTO ARTICOLO.

Eppure è così: tante segnalazioni continuano ad arrivare in redazione, così come da tante immagini.

Storie diverse, ma ciò che colpisce maggiormente sono le lunghe file ai supermercati. Fossero di persone che fanno la spesa settimanale sarebbe accettabile ma vedere gente che esce con poca merce fa davvero rabbia, così come fanno rabbia tutti coloro che in barba ai divieti sono in giro per Tortona come se nulla fosse e come se i 900 morti al giorno in Italia solo da Coronavirus, fossero bruscolini che non li riguardano

A fine articolo trovate alcune immagini delle tante che riceviamo o che si trovano sul web. Ovviamente, nel rispetto della normativa, pubblichiamo solo quelle in cui le persone non sono pubblicamente riconoscibili perché soltanto così è possibile rimanere all’interno della legge e anche per tutelare la legge sulla privacy e lo facciamo solo per fare pochi, piccoli esempi di situazioni che si ripetono sistematicamente ormai da settimane, malgrado i divieti che, lo ricordiamo, sono in vigore dall’ 8 marzo.

Prima però vogliamo ribadire l’ennesimo invito del Sindaco Federico Chiodi ieri, ai tortonesi: “Continuiamo ad augurarci che gli operatori sanitari possano svolgere il loro lavoro – ha detto il primo cittadino – nonostante tutte le difficoltà e nonostante molti di loro siano esposti alla malattia. Anche noi dobbiamo fare la nostra parte per aiutarli, e possiamo: loro sono in corsia, quello che tutti gli altri cittadini devono fare è di rimanere a casa!”

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