Dopo la grande paura di domenica che ha visto letteralmente prendere d’assalto i supermercati di Tortona per un ingiustificato attacco di isteria, oggi, a 48 ore distanza dalla chiusura del Pronto Soccorso per un possibile caso di Coronavirus poi risultato negativo, la situazione in città sembra quasi normale.
Il quasi è dovuto al fatto che in seguito all’ordinanza della Regione Piemonte le scuole sono chiuse, le manifestazioni di ogni genere soppresse o rinviate, il cinema Megaplex chiuso, oratori e altri luoghi di aggregazione chiusi, chiese aperte ma senza messa, uffici comunali accessibili su prenotazione telefonica, Poste aperte ma meno frequentate del solito e in alcuni uffici pubblici si invita ad entrare uno alla volta per evitare assembramenti all’interno. I supermercati, dopo la presa d’assalto di domenica, sono sempre un po’ più affollati del normale ma le persone non sembrano fare scorte: certo gli acquisti sono di sicuro più numerosi di un normale giorno feriale, ma non c’è quell’accaparramento ingiustificato di cui abbiamo assistito domenica.
Questa mattina, martedì 25 febbraio, la città sembrava quasi normale e questo ovviamente non può che far piacere. Un’occhiata sia in centro che in periferia e la situazione sembrava quella di un normale giorno feriale di febbraio con poca gente nei negozi e poca nei bar, ma questo, a Tortona, rientra nella normalità di sempre.
Insomma sembra che la vita nella nostra piccola città di provincia in questi giorni di fibrillazione per il Coronavirus, eccezioni elencate sopra a parte, si svolga abbastanza normalmente e siamo contenti che l’Amministrazione Comunale non abbia impedito lo svolgimento del mercato infrasettimanale di mercoledì: un altro segnale che la vita continua e il Coronavirus, nuova malattia con un tasso di mortalità molto basso anche se con una grande diffusione, per ora non incida in modo drastico sulla vita dei tortonesi che stanno cercando di andare avanti, nella speranza che questa paura possa finire e tutto possa veramente tornare alla completa normalità nel più breve tempo possibile.
E’ quello che ci auguriamo tutti.