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Personaggi Alessandrini: la Famiglia Gualco. Come produrre la buona grappa

Un pranzo, degno di rispetto, è d’obbligo si concluda con un goccetto di grappa o, qualche altro buon distillato, ricavato dai frutti delle nostre vigne mai deve mancare

I nostri nonni sanno stare a tavola come si deve, in allegria; mai senza un buon bicchiere di vino, però alla conclusione di qualsiasi cena o pranzo, dopo l’aromatico caffè, ecco sopraggiungere il cosiddetto pusacafè, un ottimo corroborante per degustare, fino in fondo, il sapore del buon cibo . L’usanza è ben avvalorata dalla famiglia Gualco, conosce le esigenze dei buon gustai, impegnandosi, fin dal 1870, con il capostipite, Bartolomeo, a distillare gli odorosi avanzi della vendemmia. L’antico metodo, la serietà professionale, la materia prima d’eccezione come solo le colline dell’ovadese sanno nutrire, hanno indotto Susanna Gualco, l’attuale responsabile dell’esercizio, a presentarsi, con i suoi prodotti davanti alla severa giuria, riunitasi ad Aosta per premiare il miglior distillato, prodotto alle soglie del terzo millennio. Gli intenditori riuniti, nel nome dell’Associazione Nazionale Assaggiatori di Grappa, hanno premiato, con l’Alambicco d’Oro, i superalcolici proposti dall’antica Azienda. E’ questo il massimo riconoscimento andato ad un produttore, annoverato da oltre un secolo, negli albi dei consumatori dal palato sensibile. Susanna conduce abilmente l’attività, inaugurata dal nonno; ha in catalogo i migliori distillati, tutti eccellenti ma, fra questi, primeggia una grappa, ricavata dall’essenze dei vitigni, derivati esclusivamente dalle uve dolcetto, un’uva molto adatta al terreno su cui cresce. Il merito dell’attuale responsabile è quello di aver saputo mantenere costantemente i valori avuti in dono, senza voler ricercare inutili novità, ascoltando la voce della tradizione, piuttosto di quella delle tecnologie. La serietà professionale, derivata da un’attenzione per la clientela non indifferente, continua all’insegna dei prodotti genuini, cresciuti con amore con l’aiuto generoso della terra nostrana. Franco Montaldo


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