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La poetessa dianese Giulia Quaranta Provenzano seconda al Premio Letterario “Priamar” di Savona


Ancora un prestigioso riconoscimento per la dianese Giulia Quaranta Provenzano scrittrice e poetessa ligure originaria di Diano Arentino.

La giovane dianese si è infatti aggiudicata il 2° premio della XIII° Edizione del Premio Letterario “Priamar” con la Silloge poetica edita “Canti poetici”, il 2° premio per il saggio inedito nonché sua tesi di laurea “Il mostro da prodigium a incarnazione della diversità” ed è inoltre risultata finalista con il saggio edito “La crisi della Teodicea nel Candide di Voltaire”  e con il romanzo edito “Ombre invisibili”.


La consegna del prestigioso riconoscimento è avvenuta sabato scorso presso l’Hotel NH Darsena Savona.

<<Gli apprezzamenti sono sempre stati una grande soddisfazione per la sottoscritta, i riconoscimenti in campo artistico e culturale poi mi hanno dato spesso uno spicchio di felicità e motivazione ulteriore all’amore per ciascuna impresa intrapresa ma oggi un bel po’ di priorità sono cambiate… Non sono più né un’ingegna né un’illusa perché inesperta>> esordisce Giulia. E la Quaranta Provenzano continua, chiarendo <<Oggi ho tastato con mano quei campi che a lungo guardai soltanto da lontano e non posso recriminarmi niente, non ho alcun rimpianto per non aver tentato di farmi strada con impegno e dedizione massima. Studiare, scrivere, fotografare soprattutto mi risulta naturale, anzi direi piuttosto che fa parte del mio essere tuttavia gli sforzi per affermarmi e trovare una collocazione professionale nei detti ambiti non ha dato i risultati sperati e ciò che prima era principalmente fonte di gioia, entusiasmo, divertimento, gioco per esprimere quella che è la mia personalità ha finito per ridursi ad un rischio decisamente di troppo asimmetrico: gratificazioni in termini di opportunità di lavoro pressoché inesistenti ed invece dispendio monetario (nell’investire nella ricerca appunto di un’assunzione che non è arrivata) molto esoso. Non è che io pretendessi di ottenere alcunché senza dimostrare nulla, tuttavia visto che dichiarai da subito il mio proposito alle parti interessate sarebbe stato più apprezzabile la trasparenza, dirmi la verità e non farmi spendere una fortuna invano per eventi fini a se stessi  – e tra l’altro, se non mi fossi accorta da sola che non si era mai preso sul serio la mia proposizione, questo lucrare sulla speranza durerebbe ancora>>.

La ligure infine aggiunge <<Ciò detto, non strettamente collegato ai premi che andrò a ritirare sabato e di cui ringrazio, non credo si sentirà più così sovente nominare il mio nome per i motivi ivi espressi>>.

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