Site icon Oggi Cronaca

La Dianese Giulia Quaranta Provenzano finalista al Premio di Poesia Inedita “Il Tiburtino”

Domenica 22 marzo 2020, in occasione della Festa Mondiale della Poesia, la poetessa ligure Giulia Quaranta Provenzano (Classe 1989) dianese, avrà modo di leggere i suoi versi di fronte a Giuseppe Aletti, Francesco Gazzè, Hafez Haidar e Giulio Rapetti.

La giovane originaria di Diano Arentino, è infatti risultata finalista alla V° Edizione del Premio di Poesia Inedita “Il Tiburtino” la cui cerimonia di Premiazione – durante la quale si scoprirà il vincitore del Concorso – si terrà nella data sopraindicata presso la splendida Tenuta dei Ciclamini, dove abita Mogol.


A seguire la lirica intitolata “Dall’essere vera”che la Quaranta Provenzano reciterà ad Avigliano umbro.

<<Opache e pur lucenti,/ stranamente lucenti,/ queste minuscole sfere/ nel cielo color oceano./ Pancake o vili scogli/ sommersi, per il più,/ è quel che scorgo/ al limitare del visibile/ forse, al principio, o/ al termine dell’/ essere qui?// Speranza in gocce minute,/ E se invece, al contrario, stille di disperati/ la cui forza è scemata in notti senza fine,/ sbiadito il sapore quanto evanescente la beltà/ del creato?// Non so, non capisco/ cosa viene concesso a me,/ a te che urli ed imprechi,/ a te che baci altari e mani in rosari// Ma una cosa è evidente: io non,/  Non morirò altra/ dall’essere vera>>.

“Sono contenta ed è senz’altro una soddisfazione essere stata scelta quale poetessa finalista ad un Premio tanto importante quale “Il Tiburtino” – dice Giulia – ma il 2020 è per me l’anno in cui focalizzarmi sugli affetti fondamentali, che la dedizione prioritaria all’Arte – alla fotografia in primis – e al cercare di farne la mia professione ha portato a trascurare non poco”

“Non potrò mai dimenticare – aggiunge la dianese – cosa e quanto ha significato calcare prestigiosi palchi, l’indescrivibile soddisfazione provata ogni volta che lo scorso anno ho presenziato ad eventi artistici-culturali di lustro, però neppure la profonda delusione nel realizzare che si è preferito perdermi piuttosto che offrirmi un posto nel Team degli organizzatori o come talent scout.”

“A trent’anni compiuti – conclude Giulia – sento ormai l’esigenza di dare una forma ed un seguito all’impegno profuso da sempre; la sperimentazione ostinata e lo sperare ad oltranza sono troppo onerosi per chi, come me, ha già investito ad iosa ben al di là dell’immaginabile e materialmente sostenibile”.

Exit mobile version