La Polizia Ferroviaria, in attuazione delle direttive ministeriali e provinciali di massima allerta dei servizi anche in ragione del delicato scenario a livello internazionale, ha intensificato, nella giornata del 17 gennaio scorso, i servizi di prevenzione e vigilanza nelle stazioni e sui treni a livello interregionale, potenziando i dispositivi di sicurezza per la tutela dei viaggiatori. I dispositivi di monitoraggio e controllo hanno interessato le stazioni di Piemonte e Valle d’Aosta, sia quelle principali che gli scali minori, e sono stati estesi anche a bordo treno con l’impiego del personale del Nucleo Scorte.

All’esito dei servizi disposti sono state identificate in totale 746 persone, di cui 145 positive in Banca Dati, 188 straniere e 42 minori. Sono stati, altresì, effettuati 245 servizi di scorta per un totale di 49 treni scortati con personale a bordo lungo tutta la tratta regionale, controllati in modo mirato alcuni esercizi commerciali presenti negli scali ed effettuati controlli ai bagagli, sia con un servizio di filtraggio all’arrivo dei convogli che presso i depositi bagagli presenti in stazione.


Nella stazione di Arquata Scrivia , il personale della Polfer di Novi Ligure ha denunciato un 48enne di nazionalità marocchina per esercizio arbitrario delle proprie ragioni, a seguito di un intervento per lite. L’uomo, gestore di una attività commerciale nelle immediate adiacenze della stazione ferroviaria, la mattina del 16 gennaio scorso aveva allontanato con grida furiose alcuni soggetti dall’atrio e dalla sala d’attesa del predetto scalo ferroviario, minacciandoli, strattonandoli e spingendoli con forza verso l’esterno e depositando, sul marciapiedi esterno, i loro effetti personali, quali borse di plastica e borse in tessuto contenenti vestiti, scarpe, coperte e cibo confezionato. Lo stesso con pregiudizi di polizia specifici, ha dichiarato agli operatori di essere esasperato dalla abituale presenza di senzatetto nei pressi del suo negozio, precisando, inoltre, che quella mattina, all’atto di aprire l’esercizio, aveva trovato resti di deiezioni umane che aveva provveduto in prima persona a ripristinare per il decoro del passaggio di fronte alla sala d’attesa, il che, tuttavia, non poteva comunque giustificare l’arbitraria reazione dell’uomo.