Realizzare un’opera in china e colle varie su plastica e poi tagliarla in cento pezzi uguali e inserire un pezzo in altrettante copie di un libro che narra la tua storia: vent’anni da quando hai creato l’omino di carta, il personaggio unico che ti identifica e con te gira il mondo e accompagna le tue storie, diventando l’araldo dei messaggi di pace e fratellanza che cerchi di trasmettere agli altri.
Il tutto nella speranza di migliorare un po’ questa società abulica e piena di ossessioni.
Cento pezzi unici di un libro che diventa il tuo disegno artistico-letterario e, per qualcuno, anche qualcosa in più, qualcosa di personale e molto particolare perché le copie del volume diventano ancor più preziose per quei pochi amici a cui hai donato il tuo libro incollando nell’ultima pagina (appositamente lasciata in bianco durante la stampa), l’immagine che ti raffigura insieme alla persona a cui scelto di dedicare un singolo spazio personale.
E’ questa l’ultima idea di Fabrizio Falchetto, un personaggio che non ha bisogno di presentazioni perché è un Artista con la A maiuscola, la cui generosità, per il luogo in cui vive e non solo, ha pochi eguali.
Un’idea che ha messo in pratica, realizzando, verso la fine di dicembre, il libro/catalogo “Frammenti di un discorso artistico”, a cura di Giovanna Franzin, con il quale Fabrizio Falchetto documenta i suoi primi vent’anni di attività.
Un volume che non è solo un omaggio alla sua arte ma all’arte in generale, perché Fabrizio non ama apparire e, se lo fa, è perché ci è costretto, o per amicizia, come avverrà il giorno di San Valentino alla Biblioteca di Tortona.
“Frammenti di un discorso artistico” è un volume di 176 pagine, con il quale gli autori riassumo il percorso artistico di questo singolare pitto-scultore, un po’ pittore, un po’ scultore, un po’ scrittore, un po’ poeta, un po’ fotografo e anche un po’ writer, che si propone di far dialogare nelle sue opere i vari linguaggi espressivi; opere polimateriche quasi tutte caratterizzate dalla presenza di un poetico omino di carta – a volte alter ego, altre volte medium per diffondere il pensiero dell’artista – che di fatto le rende riconoscibili ed inconfondibili.
«Dopo venti anni di attività – dice Fabrizio – mi sembrava doveroso lasciare una testimonianza del percorso svolto, perché si tratta di un traguardo ed un anniversario che meritano di essere celebrati. L’idea era nata due anni prima, per festeggiare la maggiore età dell’ “Omino di carta”, ma poi, nel 2017 ci siamo dedicati alla realizzazione di pasting-up e murales di social art, e così … abbiamo perso l’attimo… »,
La curatrice Giovanna Franzin spiega che «volendo raccogliere una documentazione il più possibile esauriente dell’impegno artistico di Fabrizio nei suoi primi vent’anni, ci siamo resi conto che per dare un quadro completo non potevamo fare il tradizionale catalogo; per questo abbiamo selezionato i momenti più significativi della sua carriera organizzandoli in un vero e proprio libro.»
Infatti, il risultato è un’opera sui generis, come originale è l’artista di cui si racconta, in quanto non riporta solo le immagini di opere o i contributi critici, ma anche una rassegna stampa essenziale, diverse fotografie con personaggi e amici artisti – tortonesi e non solo – che hanno frequentato le mostre di Falchetto, con alcuni paragrafi dedicati alle collaborazioni con musicisti e designer ed agli stage dei ragazzi delle scuole, per completarsi con sezioni intitolate “In continuo andare” e “Incursioni” in cui si documenta la presenza vigile e discreta dell’Omino di carta “on the road” e in eventi o sedi istituzionali dove non è stato invitato.
Come detto, ad impreziosire il volume, stampato in sole cento copie numerate, è l’inserimento in ogni volume di un “frammento” di un’opera originale di Falchetto – realizzata in china e colle su plastica – divisa per l’occasione in cento parti, il che rende così ogni volume unico ed allo stesso tempo un multiplo di un’opera d’arte. Da segnalare anche il modo singolare in cui sono state numerate le pagine cioé con l’omino di carta che ne alza il numero come si fa per i round in un incontro di boxe.
Per chi lo conosce da vicino Fabrizio è un essere poliedrico, pieno di inventiva e mai domo. Non ama la staticità ma è sempre alla ricerca di qualcosa, come fanno le persone che vogliono continuamente esprimere ciò che sentono e hanno dentro. Apparentemente, per chi lo osserva da fuori, sembra una persona dotata di una calma serafica ma è così solo in parte. In realtà il suo cervello è un vulcano e in chiara antitesi con i suoi modi compiti e pacati, a volte quasi timidi, che sa tenere in mezzo agli altri: i modi di una persona estremamente educata con tutti, mai strafottente, né arrogante.
Parlare con lui è sempre piacevole ma quando sveste i panni della persona “normale” per vestire quelli dell’artista, diventa qualcosa di incredibile ed esprime tutto il suo potenziale poetico.
Già, perché la poesia non è solo quella che si legge sui libri o si recita in pubblico, ma si può esprimere in mille modi e non solo con le parole.
“Frammenti di un discorso artistico” né un classico esempio di poesie, come ne son o un esempio le sue innumerevoli opere: dalle più piccole di poche decine di centimetri ai murales nelle piazze.
Poesia di un essere che si sente libero, come tutti gli artisti e che esprime attraverso le sue opere, le sue frasi, il suo omino di carta.
Il libro-catalogo non è in vendita, ma qualche volume si può ancora trovare alle manifestazioni artistiche in cui Falchetto è presente. Per Enti e Biblioteche che fossero interessati ad averne copia, possono contattare gli autori all’indirizzo mail: info@fabriziofalchetto.it