Una signora, un posto a sedere vicino al mio, commenta al termine dello spettacolo: “Li pensavo bravi, questi ragazzi, ma così…” Ribatte la sua amica: “Così sono stati eccezionali. E pensare, anche, che la serata l’hanno inventata ed organizzata loro, con i docenti che si sono limitati a fornire consigli.” Così due commenti alla notte del liceo classico tenutasi venerdì 17 gennaio in un teatro “Paolo Giacometti” che ha registrato il pubblico delle grandi occasioni. E si, i ragazzi del liceo classico, ragazzi che frequentano la classe quinta ma anche ragazzi più giovani, ragazzi che frequentano le classi terze e quarte, hanno organizzato e magnificamente interpretato la notte del liceo classico.
Hanno incantato per la loro bravura, per la loro freschezza, per la loro semplicità, perché sono stati veramente eccezionali strappando applausi a non finire al pubblico presente. Lo spettacolo è durato praticamente quattro ore, preceduto e seguito da un signorile buffet ed aperitivo. Risulta quindi difficile, e del resto non sarebbe neanche giusto, enumerare i vari momenti, tutti sono stati bellissimi. Ma, fra i tanti, come non ricordare il gruppo dei Queen chiamato anche a bissare il loro numero; una Penelope esistenzialista nell’attesa del ritorno del marito Ulisse; la recitazione liberamente tratta da Catullo del rapporto fra lo stesso Catullo e Lesbia; le immagini finali, veramente raccapriccianti, sullo stato di “salute” del nostro pianeta e la necessità di comportamenti che verrebbe facile definire ecologici ma che in realtà sono necessari per noi stessi e per il futuro dei nostri figli. Ed è, pure, da segnalare, fra gli interventi introduttivi, quello di Giannina Bisio madre di Giulio Bavastro, diplomatosi al liceo classico “Doria” e perito tragicamente seguendo una delle sue passioni, l’alpinismo. Matilde Massone della classe 3^ A del liceo classico del “Doria” scrive sul sito internet dell’istituto Amaldi del quale il Doria fa parte: “ L’obiettivo è stato quello di sempre: dimostrare l’attualità dei classici, che, secondo lo scrittore Italo Calvino, “non hanno mai finito di dire quel che hanno da dire”. Anche con leggerezza, si può entrare in contatto con pensieri e parole di secoli fa, scoprendoli talvolta straordinariamente affini ai propri.
“ E la stessa Matilde Massone conclude il suo scritto: “ È cosa nota che, per noi ragazzi, gli anni del liceo siano straordinariamente intensi: sono quelli della crescita, in cui non solo si diventa adulti ma anche si decide che tipo di persona si vuole essere. In questo senso, il liceo “Amaldi-Doria” si impegna da sempre per fornire ai suoi studenti il maggior numero di stimoli possibile, con incontri, viaggi e attività teatrali. Così, con la serata di venerdì abbiamoaggiunto qualcosa di nuovo a tutti i bellissimi ricordi che, ripensando un giorno a questi cinque anni di scuola, ci torneranno alla mente.” E noi possiamo concludere dicendo che la serata di venerdì è stata veramente magica e ci ha fatto vedere quali possono essere le potenzialità dei nostri ragazzi.
Maurizio Priano