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E’ morta Patrizia Ferrari, architetto e assessore di Castelnuovo Scrivia. Domani i funerali. Il ricordo

La morte se l’è portata via all’improvviso gettando nel lutto tutto il paese di Castelnuovo Scrivia dove per tanti anni è stata assessore oltre che stimato architetto.

Parliamo di Patrizia Ferrari, 60 anni, originaria di Momperone, ma da sempre castelnovese. Era entrata la prima volta in comune negli anni novanta, come membro della commissione edilizia, poi è stata eletta assessore con il sindaco Gianfranco Isetta, carica che aveva occupato con lui per due mandati dal 1991 al 2001 e ha continuato a rimanere in municipio anche con l’attuale sindaco Gianni Tagliani.


Questa sera, domenica 22 dicembre, alle 19 si terrà il rosario, mentre lunedì 23 dicembre, alle 10.30, i funerali; entrambi nella Collegiata Santi Pietro e Paolo a Castelnuovo Scrivia.

Il sindaco Gianni Tagliani che la conosceva da tantissimo tempo è addolorato e ha annullato il tradizionale scambio di auguri natalizi in programma proprio lunedì.

Patrizia lascia il figlio Marco con Tania, le sue due nipotine Alessia e Alice, il compagno Sergio, il fratello e diversi parenti.

Fin qui la cronaca nuda e cruda di un triste avvenimento. Chi scrive, però, conosceva Patrizia da quando era ragazzina: era infatti mia compagna di scuola al Liceo ed era delle più belle e più brave di tutta la classe, con la sua chioma bionda che non passava certo inosservata.

Dopo la scuola le nostre strada si sono divise, ma a distanza di tanti anni ci siamo rivisti e abbiamo parlato alcune volte, anche di fatti personali, come si fa tra due vecchi compagni di scuola che si ritrovano e parlano della loro vita vissuta.

Ho sempre apprezzato quella donna dai modi sempre gentili che però, in alcune occasioni, ha avuto una vita non spesso facile e per un certo tempo anche molto travagliata.

Me ne parlò fugacemente un giorno e rimasi colpito perché sicuramente non meritava questo che le stava succedendo. Per fortuna, poi, col tempo, le cose si sono appianate e in lei è ritornata la serenità e il sorriso.

Ecco, il sorriso, forse la cosa più bella che sapeva esprimere Patrizia, unito ad una grande generosità e una straordinaria professionalità, persino fuori dal Comune.

Era una professionista in tutto quello che faceva e sapeva immergersi nel lavoro per trovare quella forza che le ha sempre consentito di andare avanti di superare le tante difficoltà che ognuno di noi incontra nella vita.

Le nostre strade si sono incrociate raramente nel corso degli anni, però, in questo triste momento, voglio ricordarla quando era ragazzina, nel primo banco di scuola, al liceo, e ogni tanto si girava indietro e sorrideva: bella, dolce e spensierata!

Angelo Bottiroli

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