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Due alluvioni in un mese e l’agricoltura della provincia è disastrata

Un settore al quale va riconosciuto il merito di preservare centri urbani e città, attraverso le campagne che permettono lo sfogo delle piene e il contenimento delle esondazioni.

L’agricoltura delle zone golenali e di pianura, però, è rimasta gravemente colpita e nelle prossime ore comincerà la vera conta dei danni, accentuando quelli riscontrati poche settimane fa, in tutti i principali centri zona.


Sul piano agronomico, oltre alla perdita dei raccolti, si rileva anche la compromissione delle semine, che impatterà sull’annata agraria successiva.

L’agricoltura ha subito un ulteriore pesante impatto e pertanto Cia Alessandria ritiene che le Istituzioni debbano essere accanto agli agricoltori colpiti, per il carattere di eccezionalità e di gravità riscontrata dall’evento alluvionale.

Spiega il presidente provinciale Cia Gian Piero Ameglio: “Oltre alle esondazioni, ingenti danni e pericolo per la sicurezza sono dati dalle frane delle zone collinare e premontane, alcune di queste abbandonate dalla gestione dell’uomo. L’agricoltura di montagna non è sufficientemente tutelata e incentivata, per questo lo spopolamento delle zone marginali è in costante crescita: le frane e le zone boschive sono una conseguenza dell’esodo degli agricoltori verso altri territori. Cia sostiene il ritorno nelle aree rurali e lo ha dimostrato presentando al Governo il progetto Il Paese che vogliamo, dedicato anche a questo aspetto”.

Aggiunge Paolo Viarenghi, direttore provinciale Cia: “E’ necessario pensare ad interventi e sostegni che diventino strutturali: le aziende colpite dall’alluvione non hanno la possibilità di assicurare le produzioni, che restano la necessaria protezione per il nostro territorio, quindi devono essere sostenute per il ruolo determinante che svolgono, anche per la salvaguardia dei centri urbani”.

I tecnici Cia Alessandria in queste ore stanno effettuando sopralluoghi e incontri con gli agricoltori nuovamente colpiti dall’alluvione.

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