Si avvicina l’appuntamento cult per gli appassionati di tv e spettacolo con gli Emmy Awards 2019. Si tratta del premio televisivo più importante a livello internazionale, considerato come l’equivalente del premio Oscar per il Cinema.

Orologi sincronizzati per la notte tra domenica e lunedì, per quello che si prospetta come un appuntamento da non perdere. Le nomination sono state dominate dal cult Game of Thrones, che arriva alla serata con un bottino di 32 nomination. Attenzione però anche a The Marvelous Mrs. Maisel, con 20 nomination. Ma cerchiamo di fare chiarezza dividendo i favoriti per gli Emmy in tre grandi contenitori: Serie Tv, Attori e Pay Tv.


Come vi dicevamo Game of Thrones è la grande favorita degli Emmy Awards 2019 per la categoria Miglior Serie TV e punta a eguagliare il record di Emmy Awards vinti: Mad Men e The West Wing hanno vinto premi per le prime quattro stagioni, mentre la serie ambientata a Westeros punta ad alzare il premio per le sue ultime quattro stagioni.

Nella categoria Oustanding Drama Series regna invece l’equilibrio: la serie Veep – Vicepresidente Incompetente, andata in onda dal 2012 al 2019, vuole per il premio per la quarta stagione consecutiva, mentre Modern Family ha dominato per le prime cinque annualità, perdendo lentamente fascino e curiosità, mancando tra le nomination per il secondo anno di fila.

Il 90% delle nomination per i migliori attori o attrici degli ultimi 50 anni vede protagonisti attori americani. La Gran Bretagna è riuscita a strappare quattro nomination, arrivando a quota 61, ad un passo dall’Illinois, terzo nella lista. A farla da padrone lo stato di New York, con 259 attori, e della California, con 138.

Troppo giovani i due inglesi Kit Harington e Emilia Clarke, entrambi classe 1986, per alzare una statuetta che in media viene alzata spesso dopo i 40 anni mentre la categoria miglior Commedia è dominata da Serie TV con una forte impronta femminile grazie a Phoebe Waller-Bridge in Fleabag. L’appuntamento con gli Emmy Awards 2019 consente anche di premiare la crescita dei servizi streaming e on-demand. Fino al 1992, le candidature principali arrivavano per Serie TV trasmesse tramite digitale terrestre, un fenomeno che ha cambiato tendenza dal 2009, quando più della metà degli show proviene da servizi in abbonamento.

Ad aprire le danze per lo streaming è stato proprio Netflix, nel 2013, con House of Cards che in sei anni ha ricevuto 27 nomine. I rivali sono Hulu, con The Handmaid’s Tale, e Amazon con The Marvelous Mrs. Maisel. Netflix quest’anno punta tutto su The Bodyguard. Per gli esperti è questa la trama giusta per sfatare il tabu.