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Blitz nella serra ad Alessandria, arrestato un 64enne che coltivava marijuana. Oltre 25 kg quella già essiccata

Non è passata inosservata ai Carabinieri della Stazione di Oviglio, impegnati quotidianamente a pattugliare e sorvegliare il territorio, la coltivazione di cannabis allestita da M.V., 64enne alessandrino. Notata la presenza delle inconfondibili piante dalle quali si ricava la nota sostanza stupefacente, i militari hanno svolto mirati approfondimenti e servizi di osservazione. Dopo aver identificato chi poteva essere il proprietario della serra, unitamente ai colleghi della Sezione Operativa della Compagnia di Alessandria hanno deciso di dare il via all’operazione conclusasi ieri che ha consentito di rinvenire e sequestrare ben 50 piante di cannabis, dell’altezza di circa due metri, ancora innestate nel terreno ed oltre 25 chilogrammi di marijuana. Da qui, l’arresto del “coltivatore”. La serra era adibita a piantagione di cannabis e le piante, una volta giunte a maturazione, venivano raccolte e le foglie fatte essiccare all’interno di container allestiti a tale scopo (vds foto), in modo da evitare di dare all’occhio di eventuali curiosi. Oltre alle numerose piante, tra libri di orticultura e strumentazione varia per garantire l’essiccazione della cannabis, i Carabinieri hanno rinvenuto centinaia di rami carichi di infiorescenze già posti ad essiccare, per un totale di 20 chilogrammi di marijuana. Nel corso della successiva perquisizione estesa all’abitazione del 64enne sita in Alessandria, i Carabinieri hanno sequestrato ulteriori 5 chilogrammi della stessa sostanza stupefacente, in parte già imbustata e termosaldata, in parte raccolta in buste della spesa e stipata in contenitori di vetro. L’uomo, aveva deciso di mettere a frutto le sue competenze professionali di agronomo per adibire parte del terreno di sua proprietà, situato nelle campagne di Oviglio, a mo’ di orto. Solo che, tra piante di pomodoro e alberi da frutto, aveva allestito tre serre in una delle quali, per “diversificare” la produzione, aveva pensato di coltivare anche piante di canapa indiana. Il tutto ponendo certosina cura nella successiva “trasformazione”, mediante essiccazione, delle foglie in stupefacente. Infatti, i rami carichi di infiorescenze venivano successivamente raccolti e adagiati con su fili e stendini disposti all’interno di alcuni container in metallo, per garantire un’adeguata ed omogenea essiccazione. Dapprima condotto presso la Caserma di Piazza Vittorio Veneto per le formalità di rito, per l’uomo si sono successivamente dischiusi i cancelli della Casa Circondariale “Cantiello e Gaeta” di Alessandria, dove è stato posto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria con l’accusa è di produzione, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti o psicotrope.

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