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Bancarelle scientifiche a Tortona, le riflessioni di uno studente del Liceo Peano

Chi ha detto che la fisica, la chimica e la matematica non possano essere “vendute” (e per giunta gratuitamente) ai migliori offerenti al banco della conoscenza? È quello che, come ormai di tradizione, avviene nel mese di ottobre a Tortona, quando le bancarelle locali non offrono soltanto i prodotti dell’autunno generoso, ma anche i “frutti” che la passione per la scienza ha fatto maturare negli alunni delle scuole del territorio. Durante un sabato pomeriggio, gli studenti coinvolti nell’iniziativa “Bancarelle scientifiche” hanno incuriosito i cittadini con esperimenti, dimostrazioni algebriche e attività laboratoriali, a volte complesse, a volte più semplici, ma tutte caratterizzate dallo stesso comune denominatore: l’amore per la conoscenza.

Per alcune ore, noi studenti di tutte le età abbiamo dimostrato di saper trasmettere a voi adulti l’entusiasmo che ci deve accompagnare in un processo di apprendimento attivo e partecipe. In questo senso, le “Bancarelle” sono servite anche a noi perché ci hanno ricordato che il bello della conoscenza è anche quello di riuscire a divulgarla, magari facendo sorridere un bambino spiegando la curva di Peano.


Personalmente ho apprezzato la presenza del CNAO (Centro Nazionale di Adroterapia Oncologica) di Pavia, che rappresenta un’eccellenza mondiale nella cura dei tumori attraverso terapie basate sull’utilizzo di particelle pesanti, come protoni e ioni carbonio. Penso che la ricerca in tale campo sia affascinante poiché ci rammenta di essere fragili e al tempo stesso ci rende consapevoli di essere, a nostro modo, un piccolo grande miracolo di Dio.

Sono convinto della validità di queste iniziative in quanto momenti di formazione alternativa e interdisciplinare da accostare ai consueti metodi e ritmi di apprendimento. Quello che mi auguro è che le bancarelle scientifiche, come ogni altra iniziativa proposta dalla scuola, non siano mai sfoggio di un sapere vuoto e fine a se stesso, ma che confermino realmente la validità di quanto noi studenti apprendiamo sui banchi (e finora non hanno disatteso le nostre aspettative).

Giovanni Goggi V Classico Liceo Peano

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