LaPolizia di Stato interveniva sabato scorso a seguito di una richiesta di soccorso da parte di un giovane ospite del campo Roja che era appena stato aggredito da un altro straniero.
La vittima descriveva agli agenti l’autore dell’aggressione e subito dopo lo riconosceva anche in una delle fotografie mostrategli dagli investigatori.
Gli operatori verificavano che a carico del soggetto individuato dalla persona offesa pendeva un ordine di carcerazione emesso dal GIP del Tribunale per i minorenni di Torino. I poliziotti diramavano pertanto la notizia e la fotografia dello straniero alle unità operanti sul territorio.
Dopo poche ore, in corso Limone Piemonte, un operatore della squadra investigativa individuava il soggetto ed immediatamente, insieme agli operatori di polizia intervenuti in ausilio, procedeva all’arresto. Nel pomeriggio dello stesso giorno l’arrestato veniva accompagnato nell’istituto penitenziario minorile F. Aporti di Torino.
Lo straniero era entrato in Italia nel 2016 dichiarando di avere 20 anni per poi successivamente cambiare versione asserendo di essere nato nel 2002.
Nel maggio scorso veniva arrestato per rapina e lesioni in danno di un migrante e per tale motivo veniva sottoposto alla misura cautelare del collocamento in una comunità per minorenni a Genova, da dove si allontanava pochi giorni dopo.
La fuga comportava un primo aggravamento della misura, che veniva eseguito a giugno.
Il ragazzo sudanese trascorreva così un mese nel carcere minorile di Torino, per poi esser scarcerato a luglio e collocato in un’altra comunità per minori a Varazze.
La sua permanenza nel centro per minori si rivelava assai turbolenta. L’ospite si rendeva infatti protagonista di ripetuti episodi di aggressioni con lesioni, minacce e comportamenti trasgressivi. La scorsa settimana, infine, fuggiva anche da tale centro e giungeva a Ventimiglia ove, dopo la descritta aggressione, veniva rintracciato e arrestato dai poliziotti del Commissariato di Pubblica Sicurezza.