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Il nuovo Sindaco di Villaromagnano imbufalito: trova i conti a pezzi e per sanarli deve applicare l’addizionale Irpef


Il Sindaco di Villaromagnano Luciano Pavese, eletto nelle scorse settimane, ha trovato i conti del Comune che non sembrano a posto e per questo si vede costretto ad applicare l’addizionale Irpef.

Lo annuncia in un documento “di fuoco” che pubblichiamo di seguito. Un documento nel quale il primo cittadino critica duramente la precedente Amministrazione Comunale, rea di aver dato vita ad uno squilibrio di Bilancio di 50 mila euro (20 mila sul 2018 e circa 30 mila sul 2019) che per un piccolo comune come Villaromagnano sono tantissimi.


Di seguito l’intervento del Sindaco (peraltro documento pubblico) quale allegato, a formarne parte integrante e sostanziale, sia alla deliberazione della Salvaguardia degli equilibri, sia alla deliberazione dell’Assestamento generale di bilancio.

“Esattamente due mesi fa – afferma Pavese – sono stato eletto Sindaco e per quanto non avessi creduto fino in fondo ai proclami della precedente amministrazione sull’ottimo stato di salute delle finanze di questo Comune, mai avrei pensato di dovermi trovare oggi ad illustrare a questo Consiglio la reale condizione di squilibrio in cui si trova l’Ente.

Si tratta di uno squilibrio che attiene tanto alla competenza dell’esercizio in corso (anno 2019) quanto alla gestione dei residui (anno 2018). Infatti l’Amministrazione comunale uscente, in spregio ad ogni norma di contabilità pubblica votata alla veridicità ed alla prudenza: – in data 18/02/2019, con l’approvazione del Bilancio di previsione 2019/2021, ha stanziato nell’esercizio corrente una entrata pari ad € 20.000,00 al capitolo “Rimborso spese servizio idrico integrato” senza disporre di alcun titolo giuridico. Per sopperire a questa grave quanto certa minore entrata, ci vediamo costretti nostro malgrado ad istituire l’Addizionale comunale all’IRPEF, che dovrebbe assicurare un gettito sufficiente a ripristinare gli equilibri in competenza. – in data 04/04/2019, con l’approvazione del Rendiconto della gestione 2018, ha portato a residui attivi un credito di pari importo, al medesimo capitolo, che non risulta in alcun modo esigibile, in quanto anche in questo caso non c’è alla base alcun titolo giuridico. In questa seconda circostanza, a mio giudizio ancora più grave della prima, non possiamo fare altro che prendere atto che non è possibile rideterminare il risultato di Amministrazione al 31.12.2018 riducendo l’Avanzo libero ed aumentando la parte accantonata per il Fondo crediti di dubbia esigibilità, come vorrebbe la normativa vigente, perché l’Amministrazione comunale uscente lo ha utilizzato praticamente tutto. Pertanto, l’unica strada percorribile da oggi al 31/12/2019 non può che essere quella di operare con la “diligenza del buon padre di famiglia” assicurando il massimo contenimento della spesa e garantendo ogni maggiore entrata possibile, anche al fine di perseguire una sana e corretta gestione finanziaria dell’Ente, evidentemente alquanto disattesa in precedenza.”

“Vorrei sottolineare, in tal senso – conclude Pavese – che l’Avanzo di amministrazione costituisce una risorsa di natura straordinaria, che può essere utilizzata per specifiche necessità, quasi tutte finalizzate al mantenimento degli equilibri di bilancio: l’Amministrazione precedente ha pensato bene di lasciare a disposizione, per questa essenziale funzione, solo 4 centesimi. Credo sia inutile qualsiasi commento sulla correttezza politica e tecnica di tale comportamento.

Concludo dicendo, se quanto appena illustrato ancora non bastasse a rendere chiara l’attuale situazione, che in data 24 luglio è pervenuta al protocollo dell’Ente una richiesta di chiarimenti da parte della Corte dei Conti, con la quali i magistrati contabili segnalano uno squilibrio di € 21.653,00 sulla parte corrente ed uno squilibrio complessivo di € 84,00 entrambi riferiti all’esercizio 2017, oltre alla necessità di acquisire documentazione a suo tempo non trasmessa. La Segretaria comunale, in quanto Responsabile del Servizio Finanziario, dovrà fornire alla Corte, con l’ausilio del Revisore dei Conti, ogni chiarimento in merito e con un successivo Consiglio prenderemo atto anche di questa nuova e, almeno per me, preoccupante eredità”.

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