La crisi del Commercio, è risaputo, non è solo locale ma riguarda gran parte d’Italia e la città di Tortona non può certo sottrarsi a questa situazione.

I negozi sfitti in via Emilia, l’arteria nevralgica della città, sono 40. Li abbiamo contati.


Ce ne sono 16 dall’inizio della via Emilia fino a piazza Duomo e 24 da piazza Duomo fino all’incrocio con via Rinarolo e Pellizza da Volpedo.

Fino a pochi anni fa la crisi riguardava solo la parte di via Emilia nord ancora aperta al traffico ma da qualche anno in via Emilia sud, all’inizio dell’isola pedonale, nel tratto compreso fino a piazza Malaspina, i negozi sfitti hanno iniziato a comparire anche qui e sempre più numerosi.

A questi se ne aggiungono molti altri sfitti nelle zone cittadine facendo arrivare a quasi un centinaio i locali desolatamente vuoti e abbandonati dal Commercio.

In una situazione così drastica, difficilmente la nuova Giunta Comunale guidata dal Sindaco Federico Chiodi potrà fare qualcosa per invertire la rotta e sarà già tanto se riuscirà ad arginarla mantenendola inalterata evitando un peggioramento.

La crisi del Commercio a Tortona, però, ha anche altri risvolti e non è dovuta solo alla contrazione internazionale e alla mancanza di soldi: a contribuire sono anche le profonde divisioni che da oltre 20 anni hanno caratterizzato gli operatori tortonesi e che ha visto la nascita di tante associazioni, Pro Tortona in primis.

La mancanza di unità di intenti, la creazione di associazioni parallele o di gruppi di commercianti delle varie zone, ha fatto in modo che mancasse una visione d’insieme sul Commercio Tortonese con sempre più evidenti carenze e dove non si lavora insieme verso un unico obiettivo, è risaputo, difficilmente si otterranno risultati positivi.

Altro aspetto importante è la scarsa pubblicità che viene data, oggi, alle iniziative: quelle poche vengono organizzate dai Commercianti o dalle associazioni che li rappresentano, non vengono pubblicizzate adeguatamente e nei giusti canali, col risultato che tanti cittadini non sanno neppure che esistano, certe iniziative.

Molti operatori, poi, non si sono adeguati: sono rimasti indietro e non hanno compreso che i messaggi ai consumatori (e ai possibili nuovi clienti) non vanno più indirizzati come si faceva un tempo sui tradizionali canali che si usavano tanti anni fa, perché il modo di fare acquisti è profondamente cambiato e se si vuole restare a galla è necessario prendere atto che oggi, il Commercio, è sempre più online e anche la promozione attraverso internet è fondamentale.

Molti commercianti e operatori di settore, invece, non hanno compreso l’evoluzione e non sembrano aver capito che l’informazione è basilare e la promozione attraverso i giusti canali è imprescindibile se si vuole mantenere la propria attività e non chiudere bottega…

La prova pratica di tutto questo l’ha fornita recentemente, Andrea Bani, il titolare del Gran Bar Bardoneschi, in via Emilia sotto i portici Frascaroli, operatore poco più che trentenne che ha subito compreso l’evoluzione del Commercio e ha capito che si si vuole rimanere nel settore, bisogna fare qualcosa di molto diverso da quello che hanno sempre fatto (e continuano a fare) tanti commercianti: bisogna “fare rete” e farla nei giusti canali.

Per poter realizzare le sue idee e la sua voglia di fare e valorizzare sempre più la sua attività, Andrea ha dovuto uscire dall’associazione di cui faceva parte (che a suo dire ne limitava l’intraprendenza) e ha iniziato a “fare rete” con altri soggetti.

Ha iniziato a realizzare piccole iniziative che hanno riscosso grande successo, unendo professionalità e cortesia e il suo bar – malgrado tutti quelli che ci sono in centro e malgrado la presenza di locale analogo attiguo – non sente certamente la crisi ed è uno dei più frequentati di Tortona.

Bani ha compreso quale sia la strada giusta da seguire: ha capito che bisogna adeguarsi ai tempi, e che il Commercio tradizionale può avere ancora un futuro se realizzato seguendo certi canoni.

Oltre alla professionalità e alla gentilezza, che ha distribuito con continui messaggi positivi non solo sui social ma anche realmente, ha unito la capacità di fare, ha organizzato manifestazioni senza effettuare alcuna pubblicità cartacea ma solo online ed ha “fatto rete” con tutti quei soggetti, oggi determinati per la buona riuscita di un iniziativa.

Le sue cene sotto i portici hanno riscosso sempre il “Tutto esaurito” in pochi giorni.

E’ l’unione che fa la forza, è la collaborazione di tanti soggetti che, uniti insieme, possono dare vita a qualcosa di positivo.

“Fare rete” col maggior numero di soggetti possibile, organizzare qualcosa di valido attraverso una giusta e moderna promozione e coinvolgere il maggior numero di persone attraverso il contatto umano e i canali online.

Questa è la ricetta basilare per mantenere a galla il Commercio tortonese.

Fino a quando i Commercianti della zona non comprenderanno appieno tutto questo e non cambieranno rotta come ha fatto Andrea Bani, difficilmente il Commercio tortonese riuscirà a bloccare l’emorragia di negozi sfitti e di attività che chiudono.

Angelo Bottiroli