Amico di Gabriele D’Annunzio ha volato con il poeta spandendo su Vienna migliaia di manifestini in nome della pace Scomparso or è un secolo
Nato a Casale il 24 luglio 1895, dopo gli studi in ingegneria s’arruola molto giovane nel Regio Esercito; presenta istanza per essere assegnato al Corpo Aeronautico Militare.
Ottenuto il brevetto di pilota, conseguito a Cameri nei pressi di Novara, appena ventenne è in guerra ove mostra coraggio sul fronte, partecipa con onore ad oltre centocinquanta missioni a bordo dell’aereo monoposto SVA con cui sfida i caccia Fokker ben più agguerriti; collabora con la marina sull’Adriatico, sorvola le coste della Dalmazia, imprese ardue tanto da meritare l’attenzione di Gabriele D’Annunzio.
Il Poeta lo vuole con se il 9 agosto 1918, per l’importante volo su Vienna, un momento solenne per la pace in Europa, caratterizzato dal lancio di migliaia di manifestini tricolori, … anziché bombe… , per esortare la pace, con l’invito al nemico ad arrendersi.
L’impresa, portata a termine con sei ore alla cloche. è stata compiuta da uno stormo di 8 aerei componenti la Squadriglia: La Serenissima.
Il suo valore è stato pluripremiato con medaglie d’oro, d’argento, di bronzo, nonché il titolo di Cavaliere dell’Ordine Militare di Savoia.
L’ultima fatale impresa, dell’aviatore casalese, è stato il volo San Pelagio – Parigi – Roma organizzata con un altro aereo pilotato da Arturo Ferrarin.
La piccola flotta è investita da una bufera sulla Alpi; l’aereo di Natale è costretto all’atterraggio sul ghiacciaio della Gura a ridosso del Mont Pourri, a quote 3700 metri sul livello del mare. Natale decede assiderato, il 23.3.1919.
Le esequie sono state degne d’un eroe alla presenza del poeta Gabriele D’Annunzio il quale, nell’orazione funebre, ha salutato con la frase: .. O compagno, o capitano, o eroe, svegliati e alzati! Ti gettiamo il tuo grido, il nostro grido di battaglia “Alalà!”
Franco Montaldo