Una decina di giorni fa si presentava presso gli uffici della Questura un signore, imperiese di 74 anni, denunciando di esser stato vittima di un tentativo di truffa.

La vittima raccontava agli operatori di polizia che si trovava in via Cascione intorno alle ore 17, appena uscito dal poliambulatorio per una visita medica, quando veniva avvicinato da un uomo di circa 45 anni il quale si presentava dicendo di chiamarsi Marino, di lavorare in Svizzera e di essere il figlio di un suo ex collega di lavoro.


Con questa scusa l’uomo si incamminava insieme al signore e lo convinceva ad accompagnarlo al proprio veicolo per prendere due orologi che diceva volergli dare in dono.

Il signore lo seguiva, inizialmente fidandosi, ma poi, alla richiesta dell’uomo di prestargli dei soldi per poter rifornire l’autovettura per fare ritorno in Svizzera, si insospettiva e si allontanava senza dargli nulla.

Quando si presentava negli uffici di polizia per denunciare il fatto, attraverso le fotografie mostrategli dal personale, la vittima riconosceva l’autore della condotta criminale. Gli investigatori riuscivano così a risalire all’identità dell’uomo attraverso un “match” nella banca dati condivisa con le altre forze di polizia.

Emergeva, invero, che la macchina descritta dalla vittima oggetto del tentativo di  truffa era stata usata poche ore prima in Sanremo per commettere un’altra truffa – questa volta andata a buon fine – ai danni di un signore di 79 anni. Dalle telecamere cittadine di videosorveglianza si recuperava la targa e l’intestatario del veicolo, riconosciuto dalla vittima imperiese.

L’indagato, napoletano e con precedenti specifici commessi anche in provincia, risultava avere a carico un divieto di ritorno nei comuni di Dolcedo ed Imperia, emesso dal Questore di Imperia lo scorso dicembre per la durata di 3 anni.

La Squadra Mobile denunciava l’uomo per tentativo di truffa, aggravata dall’aver approfittato dell’età della vittima, e per l’inosservanza del provvedimento questorile.

Ma l’attività operativa e di indagine, pur coronata da efficaci risultati, non risulta sufficiente ad arginare fenomeni che richiedono un deciso cambiamento culturale, una rinnovata consapevolezza della loro centralità, in quanto indice significativo della civiltà di una società. L’attività di informazione e sensibilizzazione è stata inserita tra i temi di promozione della legalità negli incontri nelle scuole e in occasione di manifestazioni, eventi, convegni, spettacoli teatrali, cortometraggi.

Abbiamo diffuso in modo capillare sul territorio provinciale 80.000 brochure informative consapevoli che alcune fasce deboli, in primis, quella degli anziani, abbiano bisogno del materiale cartaceo per prendere cognizione e riflettere in ordine alla variegate problematiche attinenti alla loro sicurezza. La testimonianza tangibile del percorso di prevenzione e di educazione alla legalità che ogni giorno cerchiamo di intraprendere in questa provincia, convinti che l’Autorità si esercita servendo.