Direttore, buona giornata.
Il resoconto della Sua rimpatriata con i compagni di scuola mi offre lo spunto per ricordare il mio personale incontro con tanti amici e compagni di un tempo.
Ho voluto qualche anno fa organizzare una cosiddetta rimpatriata e debbo dire che hanno risposto quasi tutti, ne mancavano solo tre, con entusiasmo all’iniziativa.
Nel corso dei nostri racconti è emerso che uno degli assenti era deceduto nel lontano 2004. Spiegare perchè non credetti subito, oggi come allora, alla cosa mi era e mi è difficile ma mi ripromisi di approfondire in seguito.
Trattandosi di un compagno di Voghera, purtroppo con problemi gravi gia’ in età giovanile che non gli impedirono però di diplomarsi a prezzo di sacrifici enormi, cercai di capire almeno dove fosse sepolto ma senza risultato alcuno. Cercai in ogni dove per mesi senza risultato finche’ ottenni da una impiegata dei servizi sociali una informazione che si rivelò fondamentale.
Dopo ulteriori e non facili ricerche, per la legge sulla privacy, lo ritrovai in una casa protetta vicino a noi e gli feci visita con non poca trepidazione. Scoprii così che erano dodici anni che non riceveva una visita ma anche che la memoria, il suo punto forte, era intatta.
Fu grande la mia gioia, condivisa con gli altri amici, e da allora, con un altro compagno, lo andiamo a trovare ogni trenta giorni circa.
Farà più bene a lui od a noi? Difficile rispondere, ma quando ci saluta dalla vetrata e ci chiede se torneremo ancora è tutte le volte una emozione fortissima. Certo mi sono reso conto che in tanti anni si è corso parecchio in avanti però guardarsi indietro ogni tanto fa molto bene alla parte di noi più intima e profonda.
Cordiali saluti.
Il Tortonese Fedele