Nella chiesa pontecuronese di Santa Maria Assunta, dove 129 anni fa venne battezzato San Luigi Orione,venerdì 14 giugno si è svolta l’inaugurazione del restauro di un piccolo affresco denominato “Cristo in Pietà”, presente sulla seconda lesena della parete interna della navata destra dell’antico tempio. La festa è stata solennizzata dal Vescovo Mons. Vittorio Viola, alla presenza di autorità civili e religiose, della Confraternita di San Biagio, del coro San Luigi Orione, diretto dal M.° Gian Maria Franzin, che ha aperto e chiuso la cerimonia con un canto, e di una folta presenza di Pontecuronesi.
Il progetto di restauro del piccolo affresco “Cristo in Pietà” è stato promosso dall’Associazione culturale “Il paese di don Orione onlus” e finanziato dalla comunità pontecuronese, attraverso libere offerte e due raccolte fondi (un pranzo e una tombola) organizzate da quasi tutte le Associazioni del paese.
Rispetto alla maestosità e alle grandi dimensioni di altri affreschi – anche molto prestigiosi – presenti sulle pareti dell’antico edificio sacro, l’antico dipinto murale,di dimensioni contenute(1,80 di altezza e 85 cm. di larghezza), “un francobollo” ha detto Padre Vittorio Viola, denota nel suo piccolo la grande sensibilità e il grande cuore dei cittadini e delle associazioni che l’hanno “adottato” per salvarlo dal degrado e ridargli la luce ormai offuscata dal tempo e dagli agenti inquinanti.Dopo il saluto del parroco don Ugo Dei Cas e la testimonianza del vice sindaco Paolo Zenevre, il Presidente dell’Associazione Mons. Pier Gaetano Lugano ha ringraziato il Vescovo e l’Ufficio dei Beni culturali della Diocesi di Tortona, per aver provveduto all’intervento di fissaggio e messa in sicurezza degli affreschi più a rischio di distacco dalla parete della navata destra e della controfacciata. La dott. Lelia Rozzo, responsabile dell’Ufficio diocesano dei beni artistici e culturali, dopo aver ricordato gli interventi realizzati fra gli anni ’90 e i primi anni 2000 sulla Collegiata di Santa Maria Assunta, uno dei più bei monumenti in stile romanico gotico, che attualmente versa in uno stato di evidente degradoed ha un estremo bisogno di interventi di salvaguardia architettonica sulle strutture e di conservazione e restauro dei preziosi dipinti presenti sulle pareti interne, ha ufficialmente comunicato ai presenti che è appena stato firmato un protocollo fra la Soprintendenza regionale e il Politecnico di Torino: la chiesa diventerà presto un cantiere di studio, in cui saranno realizzati tutte le indagini necessarie ad elaborare il progetto complessivo degli interventi sulla struttura e sui dipinti. E’ intervenuta successivamente la dott. Arianna Scarcella, restauratrice del Centro di conservazione e restauro di Venaria Reale, che dopo aver portato a termine nell’autunno scorso, con alcune colleghe, la messa in sicurezza dei dipinti murali della parete est della chiesa e della controfacciata, ha spiegato con precisione e passione, avvalendosi di un powerpoint, le fasi del restauro – non semplice – del “Cristo in Pietà”. Prima dello svelamento del dipinto, il Vescovo ha preso la parola per ringraziare i presenti e tutti coloro che si sono impegnati per realizzare l’obiettivo del restauro ed ha rimarcato l’appartenenza della chiesa di Santa Maria alla comunità.“Costruire una chiesa è sempre un’azione popolare , questa chiesa è un monumento alla fede di chi ci ha preceduto, per cui siamo tutti responsabili”. Non devono mancare da parte nostra, attenzione, interesse e risorse così come richiese la costruzione della chiesa , che unì per tanti decenni la comunità.
Il Vescovo ha approfondito la sua riflessione, dicendo che nel dipinto sacro la bellezza non è nel fatto estetico ma nella Verità, che ci consente di vedere la Parola. “Cristo in Pietà” è un’icona di grande forza. La Vergine che sorregge il figlio Gesù mentre viene calato nel sepolcro, così come ogni elemento della deposizione, ci indica la Parola della Passione di Gesù, soprattutto il volto dell’Addolorata, il suo sguardo. Sant’Antonio e San Biagio, patrono della comunità pontecuronese,siamo noi: essi indicano la presenza della Chiesa al fatto narrato. Ma la Chiesa non è semplicemente lì ad assistere: la Chiesa ripropone e celebra il mistero della Risurrezione. Quel sepolcro è il fonte battesimale, l’utero, la sorgente di Vita dei Cristiani. Dopo la rimozione del drappo che ricopriva l’affresco e la solenne benedizione del Vescovo, i presenti si sono recati nel vicino Oratorio di San Francesco per un rinfresco.
Marialuisa Ricotti