Dai gerani alle surfinie dalle margherite alla dipladenia e dimorfoteca: invenduto più del 35% delle piante in vaso liguri a causa del clima anomalo di questa primavera, che ha fatto slittare di almeno un mese gli acquisti di piante e fiori per ripopolare giardini e terrazzi.
Lo rende noto Coldiretti Liguria stimando le ulteriori perdite patite da uno dei settori cardine dell’agricoltura Ligure, che aveva già visto andare in tilt i cicli di fioritura di ranuncoli, anemoni, papaveri e ginestra a causa delle alte temperature invernali e la mancanza di precipitazioni. La lunga ondata di maltempo di questa primavera ha invece congestionato il mercato e fiori di ottima qualità nel pieno della fioritura sono rimasti invenduti sia in Italia sia all’ estero. A reggere è stata soltanto la produzione delle aromatiche in vaso della Piana di Albenga che sono riuscite a mantenere la propria fetta di mercato.
La floricoltura in Liguria, che si concentra per il 95% tra le province di Imperia e Savona, conta ad oggi 3.200 aziende di fiori e piante ornamentali in provincia di Imperia e circa mille nella provincia di Savona che hanno fatto registrare nel 2017con una produzione in migliaia di euro pari a circa 755.880,14. I repentini cambi climatici stanno causando non pochi problemi a questo comparto produttivo che deve cercare velocemente nuove soluzioni e sbocchi per tamponare l’emergenza.
“L’ondata di maltempo fuori stagione – affermano il Presidente di Coldiretti Liguria Gianluca Boeri e il Delegato Confederale Bruno Rivarossa – è l’evidente conseguenza dei cambiamenti climatici che ha colpito il nostro Paese, dove l’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai sempre più frequente, tanto da aver condizionato nell’ultimo decennio la redditività dell’intero settore agricolo, con le perdite di raccolti dovute a calamità naturali che hanno assunto un carattere sempre più ricorrente. Purtroppo anche il nostro settore floricolo è stato duramente colpito, in un momento dell’anno dove è norma la corsa da parte del consumatore all’acquisto di piante in vaso per ripopolare i propri giardini e terrazzi. L’unica soluzione che al momento si può auspicare è che la situazione climatica si normalizzi e che il mercato riprenda a funzionare, per evitare che prodotti d’eccellenza come quelli della nostra floricoltura vengano sottostimati o addirittura buttati via. È importante ricordare che acquistare fiori liguri significa contribuire alla valorizzazione del territorio e alla salvaguardia dell’ambiente, e sostenere un settore che, a livello nazionale, conta 27mila aziende con 100mila addetti e vale complessivamente 2,5 miliardi di euro. I fiori liguri, e italiani in generale, sono senza dubbio i più profumati, non solo perché non devono affrontare lunghi viaggi come invece avviene per quelli stranieri che arrivano meno freschi alla meta, ma anche perché molti produttori sono impegnati a selezionare varietà che regalano profumi più intensi e caratteristici”.
Coldiretti Liguria – Giulia Nicora