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Alessandria provincia più sicura: diminuiscono i reati denunciati ai Carabinieri

Alle 18 di domani, 5 giugno 2019, presso la sede del Comando Provinciale di Alessandria, piazza Vittorio Veneto 2, si terrà la commemorazione del 205° anniversario della Fondazione dell’Arma dei Carabinieri.

Tale occasione costituisce, come di consueto, un momento di riflessione sull’operato dell’Arma alessandrina e, come testimoniano i dati di seguito sintetizzati, si può certamente affermare come quello appena trascorso sia stato un anno denso di impegni ma anche di risultati.


Le quotidiane ed ininterrotte attività preventive e repressive – circa 35mila le pattuglie/perlustrazioni eseguite, 1328 i servizi di ordine pubblico; 2.298 le persone deferite all’A.G., di cui 310 in stato di arresto – svolte attraverso le diverse sue articolazioni, costituite dal Reparto Operativo, con funzioni prettamente info-investigative, dalle 5 Compagnie e dalle 56 Stazioni Carabinieri che da esse dipendono, capillari presidi di legalità sul territorio insieme al Comando Gruppo ed alle Stazioni Carabinieri Forestali, hanno visto i militari dell’Arma impegnati a perseguire, in analogia a quanto avviene nel resto del Paese, la stragrande maggioranza dei delitti denunciati in provincia di Alessandria.

In tale contesto, il raffronto tra i dati operativi Arma dell’anno appena trascorso e quelli dell’anno precedente, riferiti all’andamento della delittuosità in provincia di Alessandria, evidenzia, in analogia al trend complessivo, un sensibile e generalizzato calo dei delitti consumati [passati[1] da 12.358 a 11.663 (-5,8%)] a fronte di una sostanziale invarianza percentuale di quelli scoperti (21,6%).

Parimenti in diminuzione risultano le seguenti e più diffuse tipologie di reato[2]:

ad eccezione di quelli su auto in sosta, da 568 a 618 (+8,8%);

Unico dato in controtendenza, quello relativo alle truffe e frodi informatiche, da 771 a 938 (+21,6%), seppure con un contenuto aumento della percentuale di quelle scoperte.

Significativa anche l’azione condotta al fine di contrastare il traffico e lo spaccio di droghe, con 99 persone deferite all’Autorità Giudiziaria, 30 delle quali in stato di arresto. Circa 900 kg di stupefacente sequestrato (882 kg di hashish; 2,1 kg di cocaina; 2 Kg di eroina e 14 Kg di marijuana).

Rilevante, altresì, il numero dei controlli antiterrorismo, in particolare nei confronti di quello di matrice confessionale, anche attraverso l’impiego delle S.O.S. (Squadre di Supporto Operativo), che espletano, con discrezione, attività di costante monitoraggio dei luoghi e degli obiettivi ritenuti maggiormente a rischio di attentati, affiancando in tale attività gli altri reparti già presenti sul territorio. Ciò, in un clima di costante osmosi informativa con le altre FF.PP., anche per quanto concerne l’attività di monitoraggio info-operativo tesa ad accertare l’eventuale sussistenza di tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata nel tessuto socio-economico alessandrino.

Numerose le operazioni di servizio, tra le quali, in data:

e, ovviamente, la denuncia in stato di libertà della stessa macedone ai sensi dell’art. 603 bis del codice penale (Intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro), articolo introdotto dal D.L. 13 agosto 2011, n. 138, convertito poi dalla l. 14 settembre 2011, n. 148, da ultimo modificato dalla legge 199/2016, in vigore dal 4 novembre 2016, con il quale il legislatore ha voluto colpire il fenomeno c.d. del “caporalato”;

portando alla luce un’infiltrazione criminale nel tessuto economico locale tramite la gestione di numerose attività di ristorazione gestite, in via continuativa, mediante l’utilizzo di prestanome (in primis componenti del nucleo familiare ovvero di meri esecutori privi di qualsivoglia autonomia economica), ai quali venivano intestate quote o cariche societarie;

Al termine di serrate indagini, i Carabinieri sottoponevano a fermo di indiziato di delitto A. P., una ragazza 24enne cittadina albanese da anni residente ad Ovada con la famiglia, quale presunta autrice dell’omicidio. La ragazza, posta di fronte al rilevante quadro probatorio raccolto a suo carico dagli investigatori, rendeva dichiarazioni confessorie nel corso dell’interrogatorio dinanzi al P.M.;

A condurre i militari sulle sue tracce, il tentativo, all’interno di un bar, poco prima della rapina, di approccio galante nei confronti di una donna alla quale egli aveva lasciato nome e numero di telefono. La perquisizione della sua abitazione consentiva di rinvenire il coltello utilizzato per la rapina;

Per quanto riguarda la prevenzione ed il contrasto degli illeciti legati alla gestione dei rifiuti, va ricordato il lavoro di mappatura, condotto dalle Stazioni CC dipendenti, di tutti i capannoni ed i cascinali abbandonati quali possibili target di singoli imprenditori o di organizzazioni criminali più strutturate per lo stoccaggio occulto di rifiuti tossici o comunque il cui corretto smaltimento comporta costi sensibili. Tali obiettivi, individuati anche grazie alla collaborazione degli uffici tecnici di molti Comuni, continueranno ad essere oggetto di attenta vigilanza da parte delle pattuglie dell’Arma.

Un cenno meritano anche le iniziative intraprese dall’Arma alessandrina, volte a:

In tale contesto, si ricordano:


[1] Dato riferito ai soli delitti perseguiti dall’Arma dei Carabinieri.-

[2] Dato complessi, riferito all’attività condotta da tutte le FF.PP. della provincia.

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