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Un giornalista si sente chiamato in causa e replica all’articolo sul comizio di Salvini


Pubblichiamo di seguito la nota di un collega giornalista, di cui per la legge sulla privacy omettiamo il nome, che si sente chiamato in causa dall’articolo
https://www.oggicronaca.it/2019/05/giornalista-di-tortona-voleva-contestare-salvini-ma-e-stato-fermato-dalla-digos-poi-e-andato-a-sentirlo-al-comizio/

Facciamo presente che l’articolo è generico, non vuole essere offensivo e non ha alcun riferimento ad una specifica persona.


L’articolo è stato redatto sulla base di alcune testimonianze non solo verbali ma non ha scopi offensivi, tutt’altro: vuole soltanto mettere in luce un comportamento che noi non condividiamo e che non riguarda solo il collega in questione ma, come scritto nell’articolo stesso, anche altre persone.

Il verbo “fermato” non si riferisce ad un fermo di Polizia (altrimenti avremmo scritto “Fermo di Polizia” ma semplicemente “fermato” come gli agenti usano “fermare” per normali controlli chiunque, perché questo fa parte dei loro doveri.

Il protagonista della vicenda, a quanto ci risulta, è stato controllato (fermato per un controllo come abbiamo scritto) dalle forze dell’ordine come può accadere a qualsiasi persona, anche a chi scrive.

Non crediamo che quanto scritto e pubblicato sia riconducibile a qualcuno in particolare perché abbiamo usato tutte le cautele del caso per tutelare la privacy.

A differenza di altri giornali a noi interessa raccontare l’episodio, non il protagonista.

Sulla pagina di Oggi Cronaca, comunque c’è un numero di telefono (3394501161) e siamo sempre raggiungibili e disponibili ad ogni chiarimento.

Angelo Bottiroli

LA LETTERA

Egregio direttore Angelo Bottiroli,
In riferimento al suo articolo: “Giornalista di Tortona voleva contestare Salvini ma è stato fermato dalla Digos, poi è andato a sentirlo al comizio…”
Faccio presente che dal contesto si comprende che si parla di me e che non sono stato fermato. Il fermo di polizia è un atto specifico dell’autorità e il sottoscritto non ne è stato sottoposto.
Chiedo di modificare il titolo innanzitutto e poi di rivedere le frasi: 
 “L’ultimo episodio risale a domenica scorsa: il personaggio in questione, a quanto pare, aveva diffuso sui social l’idea di organizzare una manifestazione (non certo di sostegno) in concomitanza con l’arrivo del ministro Matteo Salvini, prima del comizio e fino all’arrivo del Ministro. Non sappiamo se il giornalista in questione sapesse che per organizzare manifestazioni sul suolo pubblico è necessario avere l’autorizzazione e bisogna avvisare gli enti preposti e le Forze dell’ordine, fatto sta che – in base alle testimonianze raccolte – il “collega” si piazza nel cortile della ex caserma, forse per allestire l’evento ma viene fermato dagli agenti della Digos che raccolgono le sue generalità. La manifestazione ovviamente non si fa.”

Quanto da lei affermato non corrisponde a verità, le chiedo per questo di cancellarlo. Le chiedo anche di scrivere una smentita in cui si evidenzi il fatto che l’articolo non corrisponde a verità.

Lettera Firmata

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