Direttore buona giornata.

Leggo nell’intervista del Dr. Bartalena al Dr. Rizzi la cronistoria che ha portato all’oggi dell’ospedale di Tortona.
Forse e’ la prima volta, salvo errore naturalmente, che si accenna   al “piano di rientro” del 2010.
In quella occasione, per chi legge la politica e tra le righe cio’ che diceva il piano concordato dalla Regione con il Mef ed il Ministero della Salute, si sono gettate le basi per cio’ che poi ha portato all’oggi.  Chissa perche’ a Voghera era tutto gia’ chiaro allora mentre la citta’ di Tortona si riteneva intoccabile. 
Non sapevamo?   Non sapere e’ una colpa non un merito quando gli altgri invece sanno molto bene.   Novi docet.    
Molti quando accennavo, in questi anni ho sempre fatto riferimento al 2010 in quanto Tortona gia’ da allora poteva immaginare che ci sarebbe stato un incendio furioso in citta’ e che avrebbe interessato anche il nostro ospedale, ritenevano fantascienza il mio modesto pensiero e risibile la conclusione di allora oggi ormai drammatica realta’. 


Serviva allora una strategia, una organizzazione ed un metodo per affrontare un problema cosi’ grave.  Qualcosa e’ mancato?Il “rumorino”,  come diceva il comandante del titanic, era l’iceberg che si stava avvicinando ma evidentemente si e’ dato poco peso alle informazioni oltrepadane. 

Chi allora, vivendo la politica in Lombardia con occhio attento anche al nostro Piemonte, aveva gia’ valutato negativamente il nostro futuro, in ambito sanita’, aveva semplicemente visto giusto; di cio’ ho proprio scritto ancora la settimana scorsa.

Non eravamo informati?  Abbiamo ritenuto di essere in una botte di ferro?   Abbiamo commesso un errore di valutazione e di strategia inimmaginabile nelle sue conseguenze allora ma drammaticamente reale oggi.
Certo non ritengo che i Cittadini debbano rimproverarsi qualcosa, ma la politica, ovvero coloro che dal 2010 hanno amministrato la citta, ritengono di aver fatto il possibile; senza contare il mancato ricorso al tar nel 2013? 

Cordiali saluti. 

Il Tortonese Fedele